11/01/2011 11:15:20

L'avvocato Antonio Dello Preite cura la rubrica dedicata all’analisi di problemi di natura legale per Luceraweb

Egregio avvocato, ho visto il suo sito e vorrei farle una domanda.
Per una causa di risarcimento per la parte civile, su una richiesta di 400.000 euro, per un reato del 1986 e sembra per un giudizio effettuato verso il 1992 (non lo so ancora di preciso), mi è stato richiesto dal Tribunale la somma di circa 28.000 euro. Io non ho presenziato e niente mi è stato ufficialmente chiesto da quella data. Per sei mesi, il denaro di miei beni immobili che ho venduto (appartamenti), sono stati messi a disposizione della parte civile, ma non è stato prelevato niente, quindi ho ritirato tutto io.
Le domande sono queste: le spese che vanta il tribunale sono giuste? E' stata calcolata la spesa in base alla richiesta della parte civile? E' possibile che dopo 18 anni mi venga notificata la spesa?
La ringrazio anticipatamente per la risposta.
Antonio

Dall’entità del risarcimento e dalle spese liquidate, deve trattarsi di un reato i cui accertamenti e procedure sono stati numerosi e complessi, altrimenti non si sarebbero accumulati 28.000 euro di sole spese.
Fissiamo alcuni punti per capire meglio: 1) il risarcimento di euro 400.000, stabilito dal Tribunale, deve essere versato alle parti civili che sono le persone offese dal reato; 2) nella sentenza sono altresì liquidati gli onorari per gli avvocati delle parti civili (ma lei non me lo indica); 3) nella sentenza lei è stato condannato anche al pagamento delle spese di Giustizia (spese di perizie, consulenze del PM, di sequestro e custodia ecc. ecc. che sono state anticipate dallo Stato durante il processo).
Per la riscossione del danno (euro 400.000) lei dovrà necessariamente ricevere un atto di precetto dall’avvocato della parte civile, nel quale si intima il pagamento di quella somma, degli interessi e delle competenze legali maturate.
Per la riscossione delle spese di Giustizia, invece, procede il relativo Ufficio che si trova presso ogni tribunale: in mancanza di pagamento, la cifra viene iscritta nei ruoli esattoriali per la riscossione coattiva tramite Equitalia.
Le spese vantate dal Tribunale possono essere giuste o sbagliate: questo non lo so perché non ho davanti il fascicolo, ma le dico che esse sono minuziosamente annotate durante il processo e vengono liquidate alla sua fine (parlo ovviamente dei tre gradi di giurisdizione). In ogni caso, comunque, il suo avvocato potrà controllarle e verificarle.
Queste spese sono del tutto indipendenti dalle statuizioni a favore della parte civile (risarcimento ed onorari) che sono state liquidate in separato atto e più precisamente in sentenza (le spese di giustizia, invece, vengono liquidate genericamente in ogni fase e solo successivamente vengono quantificate nel loro totale ammontare con separato atto).
Inoltre, sussistendo determinate e comprovate circostanze di sua indigenza, lei potrà chiedere la c.d. “remissione del debito”, che è in sostanza un abbuono dei 28.000 euro da lei dovuti, da parte dell’Erario.
Saluti.
Avv. Antonio Dello Preite

Per sottoporre domande scrivere a: a.dellopreite@luceraweb.it 
Periodicamente i lettori potranno trovare risposta a quesiti legali generici che rappresentano una divulgazione ed un chiarimento di argomenti giuridici generali ed impersonali.
Laddove si voglia richiedere una vera e propria consultazione professionale on-line, il caso va rimesso direttamente all’indirizzo consulenza@avvdellopreite.it
L’avv. Antonio Dello Preite (sito Internet www.avvdellopreite.it) riceve tutti i giorni, sabato escluso, nel suo studio di Lucera alla via Indipendenza n° 21 dalle ore 18 alle ore 20 ed è raggiungibile ai numeri telefonici 0881-520993 e 347-2548204

 

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