03/11/2011 11:17:48

L'avvocato Antonio Dello Preite cura per Luceraweb la rubrica dedicata all’analisi di problemi di natura legale

Egregio avvocato,
in recenti notizie di cronaca, ho sentito parlare di omicidio preterintenzionale. Perché si usa questo termine? E’ diverso dall’omicidio normale? Non capisco questa distinzione.
Un lettore assiduo

Egregio Signore,
come Lei ha esattamente intuito c’è “omicidio e omicidio”
Il nostro codice penale, all’art.43, opera una distinzione fondamentale tra i delitti (e quindi non solo per l’omicidio), distinguendoli tra dolosi, colposi e preterintenzionali, sulla base del cosiddetto “elemento psicologico” dell’agente: a) sono delitti dolosi quelli commessi secondo l’intenzione, quando l’evento è voluto dall’agente; b) sono delitti colposi, quelli commessi contro l’intenzione, quando l’evento, anche se previsto, non è voluto dall’agente; c) sono delitti preterintenzionali, o oltre l’intenzione, quando dall’azione deriva un evento dannoso o pericoloso più grave di quello voluto dall’agente.
Facciamo l’esempio dell’omicidio.
Tizio, che ha una grave inimicizia con Caio, pianifica ed esegue la sua uccisione preparando il delitto in tutti i suoi dettagli. Ebbene questa è l’ipotesi dell’omicidio doloso o volontario (art.575 Codice Penale: reclusione non inferiore ad anni ventuno), aggravato dalla circostanza della premeditazione (art.577, n°3 Codice Penale: pena dell’ergastolo).
Tizio, alla guida della sua potente autovettura ed in stato di ebbrezza, conducendola ad alta velocità, uccide Caio sulle strisce pedonali, non riuscendo a controllare il mezzo. Questa è l’ipotesi dell’omicidio colposo, poiché l’evento, sia pur prevedibile, non è voluto dall’agente ma è accaduto per sua imprudenza e negligenza (art.589 Codice Penale: reclusione fino a cinque anni), con l’aggravante dell’inosservanza delle norme previste dal Codice della Strada (reclusione fino a sette anni) e della guida in stato di ebbrezza (ulteriore aumento sino a dieci anni di reclusione).
Tizio ha una violenta discussione con Caio e passando a vie di fatto, lo colpisce con un violento schiaffo, a causa del quale quest’ultimo perde l’equilibrio e va a battere con la testa su uno spigolo di pietra, rimanendo ucciso. E’ questa l’ipotesi dell’omicidio preterintenzionale (art.584 Codice Penale: reclusione da dieci a diciotto anni), poiché l’evento (la morte di Caio) è oltre l’intenzione di Tizio che voleva solo percuoterlo (art.581 Codice Penale: reclusione fino a sei mesi), ma a causa di questo né è derivato un più grave risultato, anche se non voluto.
Vi sono, poi, casi in cui l’autore non è punibile, anche se “ci scappa il morto”.
Si pensi al carabiniere che, per difendere sé ed altre persone durante una sparatoria contro dei rapinatori, facendo uso legittimo della sua arma di ordinanza, uccide uno o più malviventi. Il carabiniere non sarà punibile per quell’omicidio perché ha agito in stato di legittima difesa (art.52 Codice Penale), facendo uso legittimo delle armi (art.53).
Spero di essere stato esauriente.
Saluti.
Avv. Antonio Dello Preite

Per sottoporre domande scrivere a: a.dellopreite@luceraweb.it 
Periodicamente i lettori potranno trovare risposta a quesiti legali generici che rappresentano una divulgazione ed un chiarimento di argomenti giuridici generali ed impersonali.
Laddove si voglia richiedere una vera e propria consultazione professionale on-line, il caso va rimesso direttamente all’indirizzo consulenza@avvdellopreite.it
L’avv. Antonio Dello Preite (sito Internet www.avvdellopreite.it) riceve tutti i giorni, sabato escluso, nel suo studio di Lucera alla via Indipendenza n° 21 dalle ore 18 alle ore 20 ed è raggiungibile ai numeri telefonici 0881-520993 e 347-2548204

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