05/11/2012 11:05:49

L'avvocato Antonio Dello Preite

Prometto di non aggiungere più nulla dopo quest’intervento, augurandomi e di vivere il più a lungo possibile e di non essere “ammazzato”, come scrive l’immortale Shakespeare.
Giusto per dare un aggiornamento, estrapolo da un articolo di Giovanni Negri su “Il Sole 24 Ore” del 2 novembre (Controffensiva per la conciliazione): “…la mediazione obbligatoria rispunta negli emendamenti al decreto legge sviluppo.   L’obiettivo è quello di confermare l’obbligatorietà del tentativo di conciliazione attraverso lo strumento della condizione di procedibilità, fissando però un limite temporale per verificarne sul campo l’effettivo decollo. Così, nell’emendamento presentato da Stefano De Lillo (PDL) si stabilisce un identico parametro di applicabilità (le materie sono le stesse) ma con una scadenza a fine 2017 dell’orizzonte temporale…“.
Leggo ancora: “…Gli accordi raggiunti (dal marzo 2011) sarebbero circa 24.000, pari a circa il 50% di quelli in cui le parti siedono ad un tavolo insieme al conciliatore. Un tasso di successo che fa da volano in termini di risparmio.    Insomma, il gioco vale la candela, tenuto conto che, in termini di costi, un recente studio di Unioncamere indica in oltre 480 milioni di euro i risparmi che possono essere attribuiti alla mediazione dal settembre 2011 al settembre 2012…” 
Come potete vedere, altri commentatori più autorevoli di me vedono la cosa nella sostanza e nella forma così come mi sono indegnamente  permesso di prospettare in prime cure al Ministro (reintroduzione dell’obbligatorietà nelle forme del decreto-legge).
Mah! Staremo a vedere,
Una cosa, però, volevo sottolineare, questa volta insieme a Lucio ed a Leonardo, come da loro giustamente sottolineato.
Questo dibattito, che ci ha appassionatamente coinvolti, non è riservato solo a “…io, mammete e tu…” come canticchiava il compianto Renato Carosone, ma a tutti i cittadini, perché – per dirla con Manzoni – “…quel complesso di persone e cose che suole chiamarsi Giustizia…” è un argomento molto, ma molto serio e mi dispiace che nessuno sia intervenuto per dirci come la pensa.
Per cui, cari lettori (e Colleghi), se ci siete, battete un colpo!
Un saluto a tutti.
Avv. Antonio Dello Preite

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