L'avvocato Antonio Dello Preite cura per Luceraweb la rubrica dedicata all’analisi di problemi di natura legale
Gentile avvocato,
sono la mamma di un ragazzo disabile, che, a causa di un errore al momento del parto, ha una tetraparesi spastica che gli ha colpito tutti e 4 gli arti, non cammina e non usa le mani, ma possiede tutte le facoltà intellettive ed è iscritto a ingegneria meccanica.
Con i soldi del risarcimento per il danno subito (e qui non le dico cosa sono stati i 14 anni per arrivare alla sentenza e cosa abbiamo dovuto subire...) abbiamo deciso di investirne una parte sull'acquisto di una casa che confacesse alle sue necessità.
Il problema è questo: abbiamo fatto tutto in regola, avvocato - giudice tutelare - tecnico di fiducia che giura davanti al G.T. di fare gli interessi del minore - pagamento ad ogni stato di avanzamento dei lavori, e via dicendo fino a che nel 2007 siamo entrati in casa.
L’appartamento, però, era ed è invaso dalla muffa, mio figlio deve dormire in un altra stanza (la sua camera era predisposta con il bagno in camera e grande da poter entrare e uscire con la carrozzina), il suo bagno non lo può usare perché, al di là della parete della doccia hanno messo la scatola dove passano i fili elettrici e l'acqua filtra pericolosamente : dopo quasi 5 anni non ho ancora potuto finire di sistemare.
Abbiamo adìto le vie legali: due perizie dicono e ammettono tutti i danni, ma quello che vogliono dare per ripristinarli è veramente indecente.
Ad un incontro con le parti, il giudice ha detto chiaramente che le cause vanno avanti anni, che lui non mette in dubbio la perizia del CTU nominato, però è meglio se ci mettiamo d’accordo, che si patirà un po’ tutti, ma si fa prima.
Ma io dico, i soldi che abbiamo dato erano buoni : perché ci dobbiamo trovare a dover pagare lavori fuori capitolato dei quali molti sono contestati, parcella al tecnico di fiducia (che non ha svolto il lavoro per cui l'avevamo assunto) accettare un misero rimborso, (la casa ha comunque perso il suo valore con tutti i danni che ci sono, e le assicuro avvocato che sono tanti) buttare via tutto quello che è stato rovinato dalla muffa, questi 5 anni di pianti arrabbiature, ma la legge esiste? Si parla tanto dei diritti dei disabili e poi???
Mi aiuti la prego, se può.
Grazie.
Una mamma veramente disperata
Gentile Signora,
mi dispiace della particolare situazione che mi ha prospettato, ma deve tenere presente che l’Italia viene periodicamente condannata dagli Organi di Giustizia Europei, pagando rilevanti somme (versate da noi contribuenti) per le ingiustificate ed ingiustificabili lungaggini giudiziarie.
Basti pensare ai processi penali dove una persona deve stare in galera in attesa di giudizio (si rammenti l’omonimo famoso film interpretato da Alberto Sordi o il caso di Enzo Tortora) per vedersi, poi – caso non infrequente – anche assolto. Nei giudizi civili, come nel Suo caso, la situazione diventa ancora più drammatica.
Le racconto una storia professionale che mi è realmente accaduta.
Alcuni anni fa delle persone mi conferirono mandato per definire a qualsiasi costo una controversia relativa ad una eredità, anche rinunciando a quanto loro spettante. Leggendo gli atti mi resi conto che i bisnonni dei miei clienti avevano iniziato le loro diatribe con i fratelli nel… 1936 e le vicende successive, tra ricorsi, opposizioni, appelli e cassazioni era arrivata sino…. ai giorni nostri! Consigliai subito una transazione che, date le particolari circostanze, riuscii a fare subito: in quella sede i pronipoti si conobbero fisicamente e, definiti i rispettivi diritti, ormai frammentati dalle successioni avvenute in oltre 60 anni, la causa fu finalmente cancellata dal ruolo.
Ora, non dico che i tempi per la sua controversia saranno uguali, ma che, purtroppo, debbano passare ancora degli anni, è fuor di dubbio. Da come mi ha descritto sommariamente i fatti, ad occhio e croce, le potrei dire che ha ragione e che bene ha fatto a reclamare i suoi diritti, violati da un evidente inadempimento contrattuale dovuto a vizi dell’immobile (è di questo che stiamo parlando), la cui sentenza dovrebbe accertarne la sussistenza con la liquidazione delle somme relative, danni compresi, e delle opere correttive da fare.
Il problema, come ha anticipato il giudice, è quando sarà emanata la sentenza, dove, probabilmente, le sue richieste, in tutto o in parte, saranno accolte. Purtroppo, la disabilità di suo figlio, non aiuta ad accelerare il processo.
Tenga presente, inoltre, che in un periodo di forte crisi economica, con i tagli ad occupazione, ospedali, scuole e tribunali, le cose non miglioreranno e la dice lunga il fatto che nel 2010, in previsione di quei futuri tagli, è stata varata proprio una legge (il D.Lgs. 04.03.10 n° 28) che dà l’opportunità alle persone di intraprendere un tentativo di conciliazione, prima di avviare il giudizio e questo proprio per deflazionare il grandissimo numero di cause pendenti che “ingolfa” letteralmente i nostri tribunali
Poiché sono anche un conciliatore specializzato, da circa un anno mi occupo di “mettere d’accordo” le persone che stanno per iniziare una causa e debbo dire che, con un po’ di pazienza, collaborazione e buona volontà, ho risolto vicende anche più onerose della sua: per farsi un’idea di come funziona questo nuovo istituto, vada al mio sito dedicato www.conciliazione-lucera.it
Mi permetto di aggiungere che, date le anticipazioni fatte, probabilmente (la legge lo prevede) sarà lo stesso giudice a rimettervi davanti ad un conciliatore per un tentativo di risoluzione della controversia.
Si suole dire che “… un cattivo accordo è meglio di una causa vinta …”: in questa frase c’ è sia l’ amarezza per una Giustizia che non è in grado di dare le tempestive risposte, ma anche la saggezza per “risolvere”, sia pure in calcio d’angolo, una potenziale lite.
Se, quindi, il suo problema è ridare subito una stanza salubre a suo figlio, lei ha due avversari da sconfiggere: la controparte ed il tempo e, tra i due, il più insidioso è certamente il secondo, perché potrebbe rendere inefficace e forse inutile una futura, ma lontana vittoria.
Il giudice, quindi, ha dato un saggio consiglio.
Auguri per il felice e veloce esito della sua controversia.
Avv. Antonio Dello Preite
Per sottoporre domande scrivere a: a.dellopreite@luceraweb.it
Periodicamente i lettori potranno trovare risposta a quesiti legali generici che rappresentano una divulgazione ed un chiarimento di argomenti giuridici generali ed impersonali.
Laddove si voglia richiedere una vera e propria consultazione professionale on-line, il caso va rimesso direttamente all’indirizzo consulenza@avvdellopreite.it
L’avv. Antonio Dello Preite (sito Internet www.avvdellopreite.it) riceve tutti i giorni, sabato escluso, nel suo studio di Lucera alla via Indipendenza n° 21 dalle ore 18 alle ore 20 ed è raggiungibile ai numeri telefonici 0881-520993 e 347-2548204