03/07/2013 19:57:19

L'avvocato Antonio Dello Preite

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che aveva abrogato l’obbligatorietà della Mediaconciliazione ad ottobre 2012, questa è stata reintrodotta, con qualche novità, dal governo Letta tramite il recentissimo decreto – legge c.d. “del fare”, proprio come io avevo suggerito, nelle immediatezze all’allora Ministro Guardasigilli on. Paola Severino che, cortesemente, mi rispose di prendere in seria considerazione quanto suggerivo.
I fatti oggi mi danno pienamente ragione poiché il Governo ha reintrodotto in questo modo l’istituto, superando così l’eccesso di delega sancito dalla Consulta.
Credo che, nella sostanza, comunque, quei concetti da me sostenuti a suo tempo nel franco scambio di idee con i Colleghi avv. ti Albano e Cesarini, alla cui lettura faccio rinvio, siano più che mai validi e fermi.
L’attuale maggioranza di Governo – costituita dai due partiti italiani maggiori anche se contrapposti tra loro per idee e programmi – non ha avuto particolare difficoltà a trovare la convergenza sulla paralisi della Giustizia e su come deflazionare l’enorme carico di liti vecchie e nuove, anche per evitare le sanzioni milionarie (pagate da noi contribuenti) che, per questo motivo, la Corte di Giustizia Europea irroga periodicamente allo Stato italiano.
Tra le novità, per esempio, viene dato il potere al Giudice, in qualunque stato e grado, di rimettere le parti per un tentativo di conciliazione se la natura della controversia lo consente (pensiamo, per esempio, ad una questione condominiale o ad una divisione ereditaria che si trascina in Corte d’appello da anni ed anni).
Quel che qui occorre ribadire è la validità di questa nuova procedura pre o extragiudiziaria, sempreché le Parti cambino mentalità al riguardo e si mostrino più flessibili alla trattativa, anziché rifiutarla, anche per questioni di poco conto.
Ora tutti hanno un motivo in più per avviare una procedura di mediazione.  
Infatti, mentre tutti gli atti, documenti e provvedimenti relativi al procedimento di mediazione sono esenti da qualsiasi  imposta fissa di bollo  e da ogni spesa, tassa o diritto di qualsiasi specie e natura, entro il limite di valore di 50.000 euro, al contrario coloro che, mal consigliati, bypassano la mediazione, saranno costretti a pagare onerose spese di giustizia ed aspettare anni ed anni per avere una sentenza, incerta ed il più delle volte neppure satisfattiva dei loro interessi. 
Per saperne di più i cittadini possono telefonare al n. 0881-520993 oppure visitare il sito www.conciliazione-lucera.it e conoscere così quanto costa, in termini di  tempo e denaro, iniziare un giudizio ordinario e la convenienza  ad avviare, invece, un procedimento di mediazione.
Non tutti sanno, per esempio, che quello che si spende in caso di mancata adesione sarà a carico di chi non aderisce oppure, in caso di adesione, chi fa fallire l'accordo di mediazione potrebbe, pur avendo ragione, essere soccombente nelle spese dell'intera procedura di mediazione.
Un saluto a tutti.
Avv. Antonio Dello Preite

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