Una giornata nella parte più selvaggia del bosco
Per la caccia, ma non solo
Quando Will Teasle, lo sceriffo arrogante di Hope, ferma John Rambo e gli chiede cosa se ne faccia di un’arma del genere, il reduce del Vietnam gli risponde che è un coltello da caccia.
Adesso, se si esclude un personaggio come Rambo e un altro come Mr. Crocodile Dundee, che saprebbero effettivamente procurarsi la cena con un semplice coltello, la maggior parte delle persone comuni avrebbe non poche difficoltà ad usarlo direttamente come strumento da caccia. Ma vi sono decine di modi diversi, in cui un coltello simile potrebbe essere utilizzato per sopravvivere una volta “calati” nella selvaggia natura.
Vi sono, certo, gli amanti di questo genere di armi bianche che desiderano semplicemente ampliare la propria collezione, aggiungendo sempre una lama nuova, con caratteristiche diverse dalle precedenti.
Ma, prendere un coltello da caccia e metterlo dietro una bacheca non è il destino per cui è progettato un prodotto simile. Ma dove e come utilizzarlo allora?
Aprire un passaggio nel bosco più fitto
Le escursioni nel bosco sono sicuramente la migliore occasione, soprattutto quelle che portano ad affrontare la natura più selvaggia, per utilizzare uno dei coltelli da caccia che si trovano in commercio.
Provare ad immaginare, per esempio, che l’unico modo per raggiungere la vetta della collina sia quello di attraversare una boscaglia fitta: nel fodero, fissato alla cintura, bisogna mettere un coltello con una lama da oltre 20 cm, completamente in acciaio e molto resistente; grazie all’impugnatura ergonomica e in materiale sintetico, potrà servire per avanzare e apririsi un varco, tagliando con la lama seghettata i rami che resistono ai tentativi di passaggio, quelli che impediscono di procedere e che rischiano di far finire intrappolati nel fitto del bosco.
Se il coltello non dovesse essere sufficiente, in alternativa si può sempre utilizzare un machete. Ne esistono alcuni modelli, con una lunghezza complessiva di mezzo metro, che non si fermano davanti a nulla: lama in acciaio di almeno 30 cm, trattata in colore nero, per evitare che i riflessi del sole segnalino la propria presenza ad altri. Il loro peso di quasi un chilogrammo rende questi machete degli strumenti indispensabili e infallibili.
Procurarsi la cena
Supponiamo, poi, che ci sia la necessità di costruire una trappola per catturare qualche animale di piccola taglia. I coltelli da caccia, grazie alla loro punta acuminata e alla lama, in acciaio 440, resistente ed estremamente tagliente, saranno di aiuto in differenti modi.
Si possono utilizzare, ad esempio, per procurarsi i legnetti della trappola e per legarli assieme, dopo aver tagliato della misura giusta la corda portata da casa. Una volta catturato un coniglio o un volatile, bisogna prepararlo prima di cucinarlo: la scuoiatura della preda sarà un gioco da ragazzi, ammesso che la lama sia affilata al punto giusto (e che si disponga di un po’ di esperienza, prima).
Cucinare la cena
La fase successiva sarà quella di accendere il fuoco. La legna non sarà certo già pronta all’uso e della misura giusta. E allora bisognerà cercare dei rami che non siano né troppo verdi, né troppo bagnati e sucessivamente accendere il fuoco con i rametti più piccoli. Se nonse ne trovano, la lama seghettata consentirà di tagliarli con facilità: se le cosa verranno fatte con calma e con progressione, le prime fiamme si leveranno in men che non si dica.
E se la trappola non dovesse funzionare? Se il coltello da caccia fa parte dei modelli survival, non si dovrà fare altro che svitare il tappo posto all’estremità dell’impugnatura. Al suo interno c’è una lenza e un amo. Basterà avvicinarsi al torrente, cercare un’esca adatta e armarsi di pazienza: prima o poi abboccherà una bella trota che, una volta cucinata a puntino, potrà essere sfilettata con la parte liscia della lama.
f.g.
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