24/07/2019 08:04:20

Il Made in Italy spopola sul web

L’Italia è un paese che vive di mille contraddizioni, e che non sempre appare agli occhi della cittadinanza europea e globale come una nazione virtuosa. Eppure, quando si parla di prodotti, sono tutti d’accordo: l’eccellenza del Made in Italy conosce pochi termini di paragone, al punto da diventare un vero must, apprezzato a livello globale. 
Il marchio tricolore veicola storia, cultura e tradizioni: elementi che ancora oggi rappresentano l’ossatura di un mercato produttivo che sta riscoprendo l’antica gloria. Quando poi la modernità si unisce alla tradizione, ecco che arriva il boom: non per caso, il web si sta dimostrando un traino non indifferente per l’economia nostrana e per le PMI locali.

Made in Italy, online e quota di export
Se qualcosa piace, oggi quel qualcosa traspare indubbiamente dalle ricerche sul web. E il made in Italy non fa eccezione, visto il grande numero di query su Google registrate negli ultimi mesi. A livello di dati, ci si trova di fronte ad un aumento del +56% di ricerche online relative ai prodotti a marchio made in Italy: è quanto emerge dal recente report di Fondazione Symbola, Fondazione Edison e Unioncamere.
In aumento anche la quota di export nazionale, che ad oggi ha registrato una crescita pari al +60% circa nel giro degli ultimi dieci anni. Il tutto con un saldo positivo che sfiora i 40 miliardi di euro, e con un saldo commerciale che vede un quinto dei prodotti al comando, su scala globale, firmato dal made in Italy. Di conseguenza, non sono poche le occasioni per le PMI locali aperte dal marchio nazionale e da internet.

È il web il canale principe di questo commercio
Oggi molto di questo interesse e di questo commercio verso l’estero passa proprio dalle fitte maglie del web. Dunque si parla di un’occasione e di un mercato ai quali le PMI locali non possono più rinunciare. 
Sono infatti diverse le buone notizie per le imprese tricolori, a partire dalla crescente disponibilità di connessione alla rete, grazie ad alcune offerte internet ad hoc per chi ha la partita iva, create ad esempio da Linkem per agevolare le pmi che vogliono portare il proprio business nell’era digitale.
Non va poi dimenticata la nuova iniziativa inerente ai voucher per la digitalizzazione, che richiedono un doveroso approfondimento. Il MiSE ha infatti messo a disposizione circa 25 milioni di euro annui alle PMI e alle micro-imprese: lo scopo è quello di permettere alle società nostrane di dotarsi delle competenze digitali, oggi indispensabili per il successo. 
Anche se questo decreto non è ancora operativo, in quanto in attesa di approvazione, rappresenta una delle migliori opportunità in prospettiva per le piccole e medie imprese italiane.
In base a quanto visto oggi, le PMI possono contare su un marchio fra i più ricercati al mondo, e su un comparto digitale e tecnologico in piena evoluzione.

f.g.

(Luceraweb – Riproduzione riservata)

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