Che cosa fare e vedere a Zanzibar

Stai per partire verso Zanzibar? Sappi che la destinazione che hai scelto è una località molto influenzata dalle maree. Dovresti tenere conto di questo aspetto anche per capire in quale zona alloggiare. Per esempio, il fenomeno è molto visibile a Uroa e a Jambiani, che si trovano sulla costa orientale: qui lo spettacolo offerto dalle maree è davvero unico. In realtà tutto il litorale della Tanzania risente in modo più o meno consistente di tali eventi, anche se la percezione che se ne ha varia in base alla differenza di dislivello delle coste. Dislivello che, infatti, è minimo nella parte settentrionale, là dove la spiaggia sprofonda in modo abbastanza brusco; viceversa, il diminuire e il crescere del livello dell'acqua si dimostra molto più evidente a est, proprio dove ci sono Jambiani e Uroa, perché qui la spiaggia degrada in modo leggero.
Lo spettacolo delle maree
Non è esagerato definire quello che viene offerto dalle maree un vero e proprio spettacolo, reso ancora più emozionante e affascinante dal continuo cambiare dei colori: dal blu al bianco trasparente, passando per lo smeraldo e il turchese, le tonalità cromatiche cangianti sorprendono chi non ha mai avuto a che farci in precedenza. Aspettare la bassa marea vuol dire, tra l'altro, avere la possibilità di concedersi una splendida passeggiata in direzione della barriera corallina, nella speranza di imbattersi in pesci tropicali, coralli e molte specie di stelle marine. Gli abitanti del posto ne approfittano per pescare all'interno delle pozze che la marea ha contribuito a creare o per prendere le alghe.
I rapporti con la popolazione locale
Un viaggio a Zanzibar è l'occasione di entrare in contatto in maniera diretta con una cultura, una popolazione e una tradizione differenti da quelle a cui siamo abituati. In spiaggia è facile incontrare i masai, con le loro bancarelle destinate alla vendita di manufatti: può perfino capitare di trovarne alcuni che sanno parlare italiano, e a quel punto non ci si può lasciar sfuggire la chance di intrattenersi con loro per una piacevole chiacchierata che consente di scoprire la loro storia, le loro ambizioni e la loro vita. E perché non fermarsi a giocare con i bambini del posto? Non solo in spiaggia ma anche per strada, i sorrisi dei piccoli zanzibarini rimangono nel cuore e nella mente di chi li osserva.
Zanzibar per i turisti: le escursioni migliori
Una delle escursioni più interessanti è quella che porta a Nakupenda, località il cui nome in lingua swahili vuol dire "ti amo". Dal porto di Stone Town bastano venti minuti di viaggio in barca per arrivare a destinazione: va tenuto presente che questa lingua di terra può essere visitata unicamente di mattina, sempre a causa delle maree di cui abbiamo parlato in precedenza. Qui i beach boys cucinano le aragoste e il pesce per il pranzo, grigliato direttamente in spiaggia, mentre i turisti giocano e prendono il sole. Da Nakupenda, poi, ci si può spostare verso Prison Island, il cui nome inquietante nasconde un paradiso naturale. L'isola in origine avrebbe dovuto ospitare una prigione, ma il progetto non si è mai concretizzato e oggi le protagoniste sono le tartarughe giganti che ci vivono: ce ne sono di quasi 250 specie differenti. L'esemplare più vecchio ha quasi 200 anni, e si ritiene sia stato il primo a giungere fino a qui.
Le immersioni
Nell'atollo di Mnemba gli appassionati di snorkeling trovano pane per i propri denti. Il mare che bagna questa lingua di sabbia sembra essere stato riempito con l'acqua di una piscina per quanto è trasparente: così è un gioco da ragazzi osservare i pesci e le stelle marine. Se si è fortunati può perfino capitare di ritrovarsi fianco a fianco con i delfini. Una volta ritornati sulla terraferma, poi, si può passeggiare tra le piantagioni di spezie: un viaggio tra i chiodi di garofano e la noce moscata, ma anche tra le piante di jackfruit e quelle di ananas. Così si scopre da dove arrivano la cannella e il pepe, ma anche molti altri prodotti esotici che in Italia possiamo solo immaginare.
f.g.
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