Come scegliere una pit bike
Quali sono gli aspetti da tenere in considerazione in previsione dell’acquisto di una pit bike? Ne parliamo con il team di Profive, azienda leader nel settore con più di 10 anni di esperienza. Occorre sapere, prima di tutto, che le pit bike possono essere usate sia su sterrato che in pista: in questo secondo caso c’è bisogno di un impianto frenante adeguato, ma non va bene quello di serie. In linea di massima i piloti scelgono di ricorrere a un impianto di derivazione scooteristica, ovviamente adattato. Per esempio sono apprezzati l’impianto del Gilera Runner 180 e quello dell’Honda SH 150: è sufficiente forare e filettare per fare in modo che le pinze si adattino al piedino della forcella.
Le forcelle
A proposito di forcelle, quella che costa meno è di sicuro la Fastace, che garantisce prestazioni più che discrete e lavora tutto sommato bene, una volta che l’olio è stato cambiato e che nelle molle sono stati inseriti degli spessori ad hoc. Munita di registri rossi e blu situati sulla testa degli steli, è disponibile anche nella variante non regolabile, e dunque senza registri. Se non si vuole optare per Fastace, comunque, le alternative non mancano: Paioli, Marzocchi e DNM sono tutti esempi di forcelle di livello superiore. Questo vuol dire che costano un po’ di più, ma in compenso mettono a disposizione tutte le regolazioni classiche della componentistica da gara.
Chi guida le pit bike
L’età media dei piloti delle pit bike si aggira attorno ai 27 anni. Questo vuol dire che buona parte dei praticanti è compresa dai 20 ai 30 anni, anche se non è certo raro imbattersi in un rider adolescente o, al contrario, un po’ più in là con gli anni. È chiaro che sono i più giovani ad essere attirati dalle dimensioni ridotte delle moto, senza distinzioni tra femmine e maschi: per salire in sella e iniziare a scorrazzare non c’è bisogno della patente, ovviamente a condizioni che non si circoli in strada e ci si limiti a guidare in aree private. Elaborare il motore è una consuetudine molto diffusa, così come l’acquisto di accessori dedicati per personalizzare il mezzo.
Guida agli acquisti
Le gomme rappresentano con tutta probabilità la componente di maggiore importanza per conseguire risultati di alto livello. Sono tre i brand tra cui è possibile scegliere nel settore delle pit bike da motard: Sawa, PMT e Dunlop. Quest’ultimo è stato il marchio che, fino a pochi anni fa, riscuoteva il successo maggiore nei circuiti, grazie alle TT92 GP. La loro resa chilometrica è poco più che accettabile, nel senso che già dopo alcuni giorni in pista si manifestano gli indicatori di usura. Tuttavia c’è da tenere conto di un grip di tutto rispetto; per di più si può usare la gomma da 120 anche sul cerchio da 1.85 al posteriore.
Quali gomme comprare
Le gomme di Sawa, a loro volta, sanno regalare prestazioni a dir poco sorprendenti, sia in termini di durata che dal punto di vista del grip. In particolare le MC31 vengono messe a disposizione con la mescola soft e con la mescola medium, e permettono di affrontare diversi turni di guida. L’ultima casa che è sbarcata in questo settore, invece, è PMT, che tuttavia nel giro di breve tempo ha saputo farsi apprezzare anche dai piloti professionisti. Le slick, infatti, offrono un rendimento di eccellenza tanto con la mescola morbida quanto con la mescola media. È vero che la mescola soft soffre di un’usura precoce, ma è altrettanto vero che questo potenziale difetto viene equilibrato dal grande grip che queste gomme riescono a garantire. Non sorprende scoprire che PMT da lungo tempo è il marchio leader nel campo degli pneumatici per minimoto.
I motori delle pit bike
Per quanto riguarda la sostituzione del motore di una pit bike, si tratta di un’operazione che può essere eseguita con facilità e nel giro di poco tempo. I propulsori, infatti, sono tutti simili tra di loro, in quanto offrono gli stessi attacchi e hanno dimensioni identiche: una prerogativa che li rende intercambiabili e che è stata studiata per assicurare la massima compatibilità con tutti i telai. Si tratta di motori a 4 tempi monocilindrici, con trasmissione a 4 marce e frizione a bagno d’olio: le cilindrate sono comprese tra i 125 e i 180 cc. I brand più comuni sono Takegawa e Daytona, che sono di produzione giapponese, e Loncin e Ducar, che invece sono cinesi. Dalla Cina giungono anche Lifan e YX, ma vale la pena di sgombrare il campo da equivoci e pregiudizi: si tratta di soluzioni di alta affidabilità. I motori vengono forniti completi di radiatore, centralina e carburatore e hanno un prezzo di circa 200 euro.
Che cos’è Profive
Per acquistare pit bike o ricambi su Internet, il marchio a cui fare riferimento è Profive, azienda che vanta un notevole know-how in questo settore grazie a un’attività di 10 anni. Gli utenti che esplorano il catalogo hanno la possibilità di selezionare la cilindrata e la misura delle pit bike che desiderano a seconda delle loro esigenze. In assortimento ci sono pit bike da cross e pit bike da motard, ma anche mini quad a motore ed elettrici. Dai modelli entry level alle varianti più performanti, ci sono proposte per tutte le necessità. Profive, inoltre, può contare su un network italiano e internazionale di rivenditori specializzati che garantiscono assistenza di alto livello.
Che cos’è Pit Bike Store
Pit Bike Store è l’e-commerce di Profive che può essere visitato all’indirizzo https://pitbikestore.it/. Tutti i prodotti che vengono presentati sono accompagnati da schede che ne descrivono le specifiche tecniche e le caratteristiche, con tanto di foto e di valutazione degli utenti (su una scala da 1 a 5). Grazie a questo store online è possibile usufruire di un assortimento davvero completo di ricambi già pronti in magazzino: ecco, allora, i carburatori e le plastiche, ma anche i motori stock e race e una grande varietà di accessori che include anche le gomme da motard e cross.
f.g.
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