31/05/2021 10:45:37

Pitta destinato alle dimissioni

La crisi politica al Comune di Lucera passa attraverso la dimissioni del sindaco Giuseppe Pitta. E’ inevitabile, visto che glielo stanno chiedendo praticamente tutti, a partire da quelli che sarebbero più propensi a un accordo per entrare in maggioranza, dopo sette mesi di opposizione.
Lo aveva scritto la scorsa settimana Italia in Comune, che in Consiglio comunale esprime il proprio rappresentante Raffaele Iannantuoni, lo hanno ripetuto ieri in una nota congiunta le due formazioni di centro-destra, Forza Italia e Rinnoviamo Lucera con un totale di tre esponenti (Antonio Buonavitacola, Giuseppe De Sabato e Franco Ventrella), confermando una certa disponibilità, ma dopo la “verifica formale, mediante consultazioni chiare e trasparenti, se vi siano le condizioni per evitare nuove elezioni, le terze in pochi mesi, con grave danno economico per le già precarie casse comunali e per il vuoto amministrativo che si verrebbe a determinare in questo difficile momento”.

Insomma, Pitta è invitato chiaramente a fare un passo indietro e ad aprirsi al dialogo con quelli che quindi diventerebbero ex nemici. Tuttavia avrebbe pure l’arduo compito di convincere il resto della sua attuale maggioranza a condividere un percorso che finora aveva mostrato e vantato distinzioni nette con i rappresentanti di un certo modo di fare politica, tanto che non sarebbe scontata l’adesione da parte di tutti quelli rimasti, specie di chi si è sempre identificato in un’area di centro-sinistra.
L’unico vero vantaggio del sindaco è, per il momento, il tempo che ha a disposizione, perché c’è ancora un mese prima dell’appuntamento cruciale dell’approvazione del consuntivo del Bilancio 2020. Questo lo sa bene e lo sta opportunamente sfruttando a proprio favore, evitando di presentare le proprie dimissioni al buio, così da non finire nel conto alla rovescia dei fatidici venti giorni senza un accordo perfezionato. 
Si tratta solo di capire con chi, se è vero che si odono ancora sirene e sussulti (o singhiozzi) rivolti a sinistra, magari suggeriti e caldeggiati da chi scalpita per trovare un accordo che contempli la politica, l’amministrazione e, perché no, pure qualche beneficio personale.  
Perché in questa vicenda la componente “incarichi” ha il suo innegabile valore, sebbene non decisivo come lo si voglia far credere. 

r.z.

(Luceraweb – Riproduzione riservata)

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