13/12/2021 08:48:01

Sette giorni per provarci

Capita spesso di doversi chiudere in se stessi. Esattamente: di “doverlo” fare. Non certo perché sia utile o opportuno. Semplicemente perché si crede che sia meglio così: non parlarne è come decidere che il problema, in fondo, non esista. 
“Certo, mi rode dentro e forse sono già arrivato al punto che non riesco più a dormire per quel problema; ma criptarlo nel silenzio fa bene a me, fa bene a tutti. E poi… è meglio così perché davvero non saprei con chi parlarne: al massimo, mi cerco un complice, qualcuno che mi dia sempre ragione, che non mi crei un eventuale ulteriore senso di colpa. Così, davvero, posso tirare a campare”.

È un’illusione. E forse in fondo chiunque nella stessa situazione ne è consapevole. Ma non è affatto possibile pensare che si possa andare avanti così. 
“Necessariamente, quel problema che sto celando, diventerà qualcosa che mi porta in asfissia. In panico, anche. Insomma: prende così piede dentro me che, ben presto, potrà portarmi a condizioni ancora più terribili. Potrà portarmi a scelte che in verità non voglio affatto per la mia vita, per il mio benessere”.

Ecco: benessere. Passare dal problema al benessere. È questo quello che dovrebbero fare tutti. Si tratta di un “dovere di desiderio”, un bisogno che la parte più profonda di se stessi arriva ad elemosinare. E chiede a ognuno di prendersi cura di se stessi. È il momento di uscire dal silenzio, da quel silenzio infame che sta facendo male a tutti. Non serve mettere sotto il tappeto le questioni che rendono tristi, spenti, abbattuti. Serve invece accogliere quelle situazioni e trovare una strada nuova. Trovare la strada per stare bene.

È questo quello che può aiutare a fare un consulente: ascoltando, prova a mettersi nei panni di chi chiede l’indicazione di una nuova strada. Con rispetto, senza alcun pregiudizio legato a quelle etichette che fanno tanto soffrire (di razza, sesso, religione, ceto sociale…). Aiuta ad esplorare sentimenti e pensieri e, attingendo alle capacità di chi ha di fronte, stimola a fare quella scelta davanti alla quale ci si può sentire felici di aver rispettato se stessi, di aver finalmente compiuto qualcosa per prendersi davvero cura della propria persona.  
Incontrare un consulente è avere l’occasione di incontrarsi per davvero con la propria vita. Bisogna provarci quando non si è a proprio agio con il corpo; provarci se si è arrabbiati; provarci se ci si sente perseguitati da un passato; provarci se ci si sente così chiusi da non voler più uscire di casa; provarci se con il partner non funziona più nulla (o quasi); provarci se ci si vuole bene. 
Nei prossimi sette giorni si può provare liberamente: parlare, cercando insieme una strategia che può cambiare le cose. Finalmente!

Enza Fatibene

Cosa fa un Consulente Familiare? 
Ascolta  attentamente, si mette nei panni dell’altro per comprenderlo meglio, senza giudicarlo o senza decidere per lui. Usa un atteggiamento empatico, caldo, accogliente, rispettoso della dignità, non fa distinzioni di razza, sesso, religione, ceto sociale. Mantiene il segreto professionale su quanto confidato, e accompagna nell’esplorazione dei propri sentimenti e pensieri, così da attingere alle capacità personali, per stimolare a fare la scelta ritenuta più rispettosa e possibile. Crede molto in questa professione: crede nella relazione che cura, nel rapporto che si crea con l’interlocutore che si affida. Sente uno scambio intenso di rispetto, fiducia, ascolto, affetto, comprensione, attenzione, sostegno; ad ogni incontro esce arricchito dall’umanità che ha incontrato, sollevato nel vedere un volto rabbuiato accennare a tratti più distesi, appagato da un sorriso che ha preso il posto di lacrime dolorose. Ama la professione e ci metto tutto il cuore e tutta la mente, perché non c’è gioia più grande che assistere al miracolo della vita
.


Enza Fatibene vive e lavora a Lucera. Ha 53 anni, è sposata e madre di tre giovani uomini. E’ una professionista socio-educativa, adeguatamente formata con metodologie specifiche a beneficio delle singole persone, delle coppie e della famiglia. In collaborazione con l’Associazione Consultorio La Famiglia di Lucera, ha condotto cicli di incontri per adolescenti e giovani coppie.
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(Luceraweb – Riproduzione riservata)

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