17/01/2022 07:36:45

Come si legge il verbale di invalidità civile

Dopo avere richiesto il verbale di invalidità civile ed esserselo visto recapitare, può succedere che ci si accorga che interpretarlo non è così semplice come si poteva immaginare. In questo tipo di documento sono riportati i dati del soggetto che ha richiesto l’invalidità e le relative motivazioni, insieme con il giudizio diagnostico che è stato emesso dalla commissione e il giudizio finale: è a quest’ultimo che si deve fare riferimento per capire con sicurezza quale status è stato accertato e, di conseguenza, quali sono i diritti di cui si può fruire.

Il servizio di supporto di Assisto
Se si ha bisogno di assistenza da questo punto di vista, per esempio per conoscere e interpretare la tabella invalidità civile codice icd9, ci si può rivolgere allo staff di Assisto, una realtà che è nata con l’obiettivo di tutelare chi ha diritto a risarcimenti di varia natura allo scopo di ottenere di più sia dalle società assicurative che dalla giustizia. Si tratta di un percorso che necessita del lavoro svolto da professionisti competenti: quelli messi a disposizione da Assisto, appunto.

Il giudizio diagnostico della commissione
All’interno del verbale di invalidità civile, è presente il giudizio diagnostico della commissione. In questa sezione del documento sono riportate tutte le patologie che sono state riscontrate al soggetto con la produzione della relativa documentazione o che sono state accertate attraverso un esame oggettivo svolto dalla commissione stessa. Per tutte le patologie individuate, viene segnalato l’ICD, cioè il codice internazionale relativo; inoltre sono specificate le più importanti disabilità verificate, le cause e le concause relative. È questa la sezione in cui si può trovare il codice ICD9.

Che cos’è il codice ICD9
Questo codice può essere complicato da interpretare per chi è poco esperto. Il codice di diagnosi ICD9 identifica, con caratteri alfanumerici, la terminologia medica che indica le diagnosi di traumatismo e di malattia, le procedure diagnostiche, le cause di traumatismo e gli eventuali altri problemi di salute, insieme con le terapie. Può succedere anche che di fianco alla scritta ICD9 compaia la dicitura “omissis”, ma non c’è niente di cui preoccuparsi: si tratta, infatti, di un termine che viene apposto banalmente per garantire la massima riservatezza a proposito delle condizioni di salute del soggetto.

Perché c’è il termine omissis
Per capire il motivo di questa precauzione che può apparire perfino eccessiva è utile sapere che i verbali vengono sempre forniti in doppia copia: un documento, che è quello con la scritta “omissis”, è – per così dire – depurato; l’altro, invece, è il verbale integrale, in cui nessun dato sanitario è nascosto e che quindi mostra il codice ICD9. Il documento con l’indicazione nascosta potrà essere utilizzato, per esempio, per finalità amministrative quando dovrà essere presentato a terzi.

Che cosa vuol dire ICD9
Ma qual è il significato della sigla ICD? Si tratta dell’acronimo dell’espressione in lingua inglese che identifica la classificazione internazionale delle malattie. Questa classificazione è stata adottata nel nostro Paese ormai quasi un secolo fa, nel lontano 1924, allo scopo di stilare le statistiche relative alla mortalità, mentre a partire dalla fine degli anni ’40 la si è utilizzata per individuare le cause di morbosità. I traumatismi e le patologie sono classificati in vari gruppi, in funzione di specifici parametri. Per quel che riguarda il numero 9 della sigla ICD9, infine, esso riguarda semplicemente la nona revisione della classificazione in questione. Ogni anno, per altro, la classificazione viene aggiornata, anche perché le procedure diagnostiche e le terapie si evolvono nel corso del tempo.

f.g.

(Luceraweb – Riproduzione riservata)

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