Laboratori e sicurezza: la sanificazione dell'aria
Sanificare un ambiente diventa prioritario soprattutto in ambito chimico o comunque laddove il lavoro di laboratorio possa causare l'inquinamento ambientale anche accidentale con agenti patogeni. Senza dimenticare anche la necessità inversa, ovvero proteggere le colture dagli agenti esterni. La sanificazione però deve essere anche operata senza rischio di nuocere agli operatori stessi, con sistemi come quello al plasma che non rilasciano particelle dannose e non necessitano di un ricambio d'aria prima di rientrare nell'ambiente. Per capire quale sia il sistema di sanificazione aria più in linea con le proprie esigenze, è possibile rivolgersi a AHSI, realtà specializzata soprattutto in arredo tecnico e strumentazioni moderne di laboratorio.
Come funzionano i sistemi di sanificazione dell'aria
I sistemi di sanificazione sono in particolar modo del tipo Nano Strike a freddo. A differenza di un sistema di sanificazione a ioni, ozono o raggi Uv, la procedura a plasma freddo non è affatto nociva per gli operatori e agisce in maniera semplice ma efficace: senza alcun tipo di carburante, con il solo ausilio dell'elettricità, il dispositivo convoglia l'aria della stanza al suo interno grazie a ventole spesso a doppia velocità. Successivamente, questa aria passa tra due bobine che emettono plasma a freddo e inattivano in modo naturale la riproduzione cellulare dei patogeni, impedendone così la proliferazione e distruggendone il Dna. L'aria così sanificata viene quindi reimmessa nell'ambiente perfettamente sterilizzata.
Grazie a questa tecnologia avanzata, possono essere inattivati batteri, virus, muffe, spore, particolati di varie dimensioni e particelle derivanti da formaldeide o altri preparati solitamente utilizzati in ambito chimico. La possibilità di eliminare fisicamente questi agenti contaminanti, e non semplicemente bloccarli per mezzo di un filtro, garantisce la non replicabilità o proliferazione degli stessi, consentendo di avere sempre un'aria pulita anche con l'utilizzo continuativo del dispositivo.
Opzioni e utilizzo
Basso consumo energetico e design compatto sono alcune tra le peculiarità dei migliori sanificatori di aria impiegati nei laboratori. Molto spesso, si ha anche la possibilità di controllare a distanza il dispositivo, impostandolo tramite app o dallo stesso display presente sulla parte frontale. Indispensabile è anche la silenziosità delle ventole, che garantisce un inquinamento acustico minimo e trascurabile, oltre a volumi d'aria trattati di diverse centinaia di metri cubi.
Come già accennato, l'assenza di filtri contribuisce a eliminare la possibilità di annidamento e riproduzione degli agenti patogeni, ma anche la necessità costante di doverli ripulire o sostituire. Ciò rende tali dispositivi un elemento di sicurezza in più non solo nei laboratori, ma anche in ambiti ospedalieri, studi medici e dentistici, veterinari e in campo alimentare, ove è importante mantenere un ambiente decontaminato. Si possono installare anche laddove vi sia un afflusso importante di persone, come in una palestra, una scuola, un centro commerciale, una struttura ricettiva o un mezzo di trasporto.
Un buon sanificatore, oltre a eliminare oltre il 99% degli agenti contaminanti, contribuisce anche a farlo con i cattivi odori, se presenti, e ciò rende ancora più confortevole l'ambiente di lavoro. Alle volte si tende a pensare che sia sufficiente ripulire le superfici per agire in maniera corretta nel campo della disinfezione: ciò è vero solo in parte, in quanto le sostanze volatili non sono facilmente eliminabili solo con una pulizia di contatto; inoltre, spesso si impiegano disinfettanti e detergenti che se inalati a loro volta, possono causare fastidio o persino danno (come nel caso della candeggina). A una pulizia profonda, dunque, specialmente negli ambienti più sensibili, deve corrispondere sempre un impianto di sanificazione dell'aria idoneo che renda sempre l'ambiente salubre a 360 gradi.
Red.
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