Contenzioso tra enti per il centro anti violenza

E’ diventata una battaglia legale tra istituzioni quella tra il Comune di Lucera e l’Agenzia per la Coesione Territoriale, a proposito di un finanziamento di 220 mila euro negato a Palazzo Mozzagrugno per la realizzazione del nuovo centro antiviolenza in un immobile confiscato alla criminalità organizzata. Si tratta del terraneo di Piazza San Giacomo, sul quale era stato redatto un apposito progetto con cui poter attingere alla Missione 5 del Pnrr: “Interventi speciali per la coesione territoriale e la valorizzazione dei beni delle mafie”.
In buona sostanza, l’ente governativo aveva eccepito la procedura burocratica redatta dal Comune, escludendolo di conseguenza dai destinatari dei fondi, circostanza che invece è stata contestata dalla Giunta Pitta che ha presentato ricorso al Tar del Lazio, l’unico competente per le questioni legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
E i giudici amministrativi la settimana scorsa hanno subito deciso per la sospensiva del provvedimento di rigetto della proposta, fissando comunque al 3 ottobre prossimo l’udienza per la discussione del merito. Da qui, l’immediata risposta dell’Agenzia che ha invocato il Consiglio di Stato, ritenendo di aver agito correttamente nella circostanza.
In pratica, era accaduto che a Roma avevano manifestato seri dubbi sulla documentazione che attestava la reale disponibilità di quelle due stanze, ai civici 34 e 36.
“L’ente non ha fornito i chiarimenti richiesti entro il termine perentorio fissato dal Rup – era stato scritto nella motivazione – e non si riscontra la coincidenza tra i beni oggetto di intervento indicati, il decreto di destinazione e l’atto di trascrizione”.
L’assessore al Contenzioso, Claudio Venditti, ha invece ribattuto che la documentazione richiesta era stata comunque già fornita per tempo, pur ammettendo un ritardo di qualche giorno nel riscontro all’ultimo sollecito di competenza del dirigente del settore Patrimonio, Pietro Savoia.
A ogni modo, adesso è stato l’esecutivo a costituirsi nel nuovo giudizio, per il quale balla il destino di un importante presidio cittadino che ha evidenti problemi di spazio nella sua sede attuale, e soprattutto l’immagine di un’Amministrazione che qualche defaillance l’ha già mostrata nei tempi recenti.
r.z.
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