Il Convitto reclama soldi dal Foggia calcio

Non è il primo anno (scolastico) che alcuni giovani atleti del Foggia calcio frequentino il Convitto di Lucera dove trovano vitto, alloggio e assistenza allo studio, sulla base di accordi economici presi con la società rossonera che deve assicurare le rette per i ragazzi.
La convenzione stipulata (che predeveva il versamento di tre rate del compenso pattuito) sembrava una soluzione ottimale per tutti, e invece in questa stagione pare proprio che i problemi siano diversi, rimasti sotto traccia per settimane e ora esplosi con un pesante comunicato arrivato da Via IV Novembre in cui il sodalizio del patron Nicola Canonico viene sostanzialmente accusato di essere moroso, con la conseguenza che per 16 giovani calciatori sono stati “sospesi” i servizi erogati a loro favore.
“La società ha opzionato i 16 posti per l’intero anno scolastico – spiega la nota firmata dal rettore Matteo Capra – impedendo ad altri aspiranti convittori (anche non calciatori) di potervi accedere per mancanza di posti disponibili.
Il nostro è un istituto regolato da leggi statali e regolamenti e svolge un’attività scolastica e non alberghiera. Il numero dei convittori, che sono per noi innanzitutto studenti, fissato ad inizio di ciascun anno scolastico, determina anche il numero del personale ad esso dedicato e non è suscettibile di variazioni per l’intera durata dell’anno scolastico. La validità della convenzione tra noi stipulata, confermata dai versamenti effettuati per la prima e la seconda rata della retta per tutti i 16 calciatori-convittori, non può pertanto essere variata in corso d’anno e la terza rata rimane pertanto dovuta integralmente anche in mancanza di frequenza. Né tale retta può essere proporzionale ai giorni di permanenza o essere scissa a piacimento da parte degli iscritti. Le promesse di pagamento reiterate da parte del direttore sportivo della società, accompagnate da richieste continue di dilazioni degli stessi, sono state accontentate per il bene dei convittori-studenti. Ma la comunicazione ricevuta sabato sera dal Foggia calcio, con la quale si precisava che il pagamento effettuato in acconto della terza rata, pari a 6.000 euro, era riferita alle rette integrali di soli otto studenti, non può evidentemente essere accolta, considerato che tale comunicazione, seppure fosse stata ammissibile, non può essere fatta a fine anno scolastico rispetto ad una scadenza della terza rata fissata al 31 marzo. Abbiamo quindi imputato contabilmente tale pagamento quale acconto della terza rata dei 16 tesserati iscritti al nostro convitto. Tale atteggiamento risulta ancor più bizzarro se si considera che era stato comunicato informalmente a questa scuola che le famiglie dei calciatori, esclusi dall’elenco dei benefici, erano state informate e pronte al versamento della rata di propria spettanza, cosa poi rivelatasi infondata. Pertanto l’intero gruppo di calciatori non potrà più permanere, con effetto immediato, in Convitto, fermo restando la possibilità di regolare frequenza scolastica. E’ inutile sottolineare, infine, che effettueremo prossimamente una comunicazione all’Avvocatura distrettuale dello Stato di Bari per porre in essere tutte le misure per il recupero del credito ancora dovuto da parte della società sportiva, e sarà informata anche la Commissione di Vigilanza delle Società sportive per inadempimento su un benefit assistenziale a favore di calciatori tesserati con il Foggia calcio”.
Red.
Vedi anche: L'ottima tecnica di un alunno dell'Ipssar
(Luceraweb – Riproduzione riservata)