10/09/2023 08:57:37

Il Carmine resta senza parroco

La decisione del vescovo è presa, anche se non è stata ancora messa per iscritto. Presumibilmente l'annuncio ai fedeli sarà dato il prossimo 28 ottobre, giorno in cui è in programma la cerimonia delle Cresime. La comunità di San Matteo al Carmine di Lucera per il momento resterà senza parroco e andrà sotto la gestione di San Giacomo. 
A determinare questa situazione anzitutto la “scadenza” del mandato di don Vincenzo Onorato che è giunto ai canonici 9 anni di incarico, senza che però conosca ancora la sua nuova destinazione. Il sacerdote si è limitato a confermare la circostanza ma anche a precisare che la parrocchia conserverà il titolo giuridico e continuerà la sua attività pastorale (preparazione ai sacramenti, catechismo, celebrazione delle messe), con modalità che ovviamente non saranno più di sua competenza. 
E in effetti negli ultimi giorni la notizia ha fatto il giro delle strade del quartiere, anche perché il Consiglio pastorale si è recato in Curia a chiedere ulteriori spiegazioni anche su come materialmente potranno essere assicurati i servizi, visto che a San Giacomo opera un solo presbitero, don Donato D'Amico, che è anche vicario vescovile e pure docente di Teologia al Seminario di Molfetta, per cui già fortemente impegnato personalmente. È vero che si avvale di un collaboratore, don Angelo Lombardi, 79 anni, che difficilmente potrà garantire lo stesso tipo di assistenza materiale e spirituale rispetto a uno “residente”.
E la preoccupazione della gente è legata anche a un aspetto che solo chi abita in zona conosce molto bene, cioè un crescente, e per alcuni dilagante, degrado sociale in un quartiere in cui la qualità della vita è sensibilmente calata, a causa di persone e relativi comportamenti poco compatibili con la convivenza civile. Furti, occupazioni abusive, stupefacenti in circolazione, deturpazione dell’arredo urbano, abbandoni di rifiuti sono fenomeni registrati con sempre maggiore frequenza. 
"Non è certo un parroco che può risolverli, ma se ci tolgono pure quello, allora siamo ancora più abbandonati a noi stessi", ha detto un vecchio abitante nei pressi della chiesa che peraltro è una delle più importanti della città e della diocesi dal punto di vista storico-artistico, tanto da fare temere anche per la sua fruibilità, così come per il sistema di accoglienza e sostegno di persone bisognose che era stato messo su in parrocchia, anche grazie alla disponibilità di immobili nelle vicinanze. L’anno scorso, per esempio, per diversi mesi sono state ospitate e assistite famiglie ucraine in fuga dalla guerra, ma si tratta di attività quotidiana offerta anche a lucerini e altri stranieri.
Monsignor Giuseppe Giuliano è apparso irremovibile rispetto alle inquietudini manifestate dai rappresentanti di una comunità di circa 3.000 persone, e comunque dal prelato sono attese nei prossimi giorni anche altre decisioni sulla collocazione di sacerdoti, a partire da don Rocco Malatacca che si trova della stessa situazione di Onorato, cioè al termine dei 9 anni trascorsi in questo caso a Orsara. Ma altri provvedimenti sarebbero imminenti, in vista di una nuova riorganizzazione del clero locale, per il quale è sempre più probabile l’arrivo di “rinforzi” dall’Asia.

r.z. 

(Luceraweb – Riproduzione riservata)

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