L'importanza dell'educatore nella scuola

Volevo esprimere il mio rammarico nonché il mio dispiacere verso il mancato giusto riconoscimento nella nostra professione di educatore. La scuola ha bisogno di cambiamento: io ho 25 anni, mi sono appena laureato ma ho già avuto modo di vedere quanta povertà educativa c'è nella nostra provincia e nell'ambiente scolastico stesso. C'è bisogno di un cambiamento dei saperi incentrato sui bisogni dei ragazzi, bisogno di espressione di vivere le proprie emozioni ed esprimere i propri disagi ancor prima di formarli sui saperi.
Ma non è questione solo di educazione ma anche di formazione stessa, magari incrementando laboratori, per fare sì che ci si possa interfacciare con il mondo del lavoro, ma anche con il mondo della formazione stesse verso abilità come Life skills, soft skills.
A mio parere non bastano solo insegnanti, ma bisogna affiancarli con equipe formate da educatori e psicologi, perché il mondo odierno è formato da diverse criticità che bisogna risolvere per far sì che queste nuove generazioni non trovino nella devianza l’unica soluzione per il divertimento o come metodo per avere dei soldi in tasca.
Essere educatori è una missione che però non ci viene affidata nel nostro territorio, facendo esportare la nostra professione altrove. Il mio rammarico è proprio questo: le istituzioni si impegnano per battere le situazioni di devianza ma hanno i paraocchi, non riconoscendo la nostra professione nel giusto modo ma soprattutto nella giusta misura di affiancamento agli insegnanti.
Il mio motto dice: “Nel saper fare ci vuole pratica ma nel saper essere ci vuole coraggio”. Ma il coraggio, così come tutte le altre emozioni ed espressioni del proprio essere, non sono azioni innate ma vanno insegnate e formate. Avere delle menti felici vuol dire formare uomini che siano capaci di agire nel giusto, conoscendo le proprie possibilità ma anche i propri limiti.
Mi batterò sempre per il compimento delle persone e non solo per riempirle di saperi. Un autore francese diceva che “E’ meglio una mente ben fatta che una mente ben piena”.
Pierfrancesco Iannetti
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