Lavori pubblici, (quasi) tutto fermo

L’assessore comunale ai Lavori pubblici, Daniela Pagliara, è stata una dei protagonisti della seduta del Consiglio di martedì scorso, perché ha passato diverso tempo al microfono per cercare di spiegare per quale motivo tre importanti opere a Lucera siano ferme da tempo, senza che si intraveda una data di ripartenza.
Il riferimento è alla realizzazione dei 26 alloggi di edilizia popolare all’interno del famigerato rondò della zona 167, ai lavori di adeguamento sismico dell’edificio scolastico Tommasone, e alla palestra della scuola Bozzini-Fasani. E solo in questa occasione non è tornato alla discussione il cantiere altrettanto infinito di Viale Castello, ormai diventato il porto delle nebbie, peraltro recentemente attaccato anche dal fuoco.
Nel primo caso, si tratta di uno dei peggiori disastri urbanistici della storia della città, fortemente avversato dai residenti che si ritrovano con un quartiere spaccato letteralmente a metà, in attesa del completamento di un progetto che prevede quattro palazzine (due sono completate e già abitate), una piazza interna e una maxi rotatoria che giri intorno all’incrocio di Viale Michelangelo e Viale Canova.
“La ditta ci ha comunicato che bisognava rivedere il computo metrico e i prezzi delle materie prime – ha riferito Pagliara, a seguito di precisa interrogazione di Simone Codirenzi – per cui è stata necessaria una perizia di variante, autorizzata dalla Regione Puglia, per la quale stiamo aspettando il deposito da parte del direttore dei lavori. Solo allora potremo vedere e capire come è stato rimodulato l’intervento e quali saranno le rinunce da fare. Nel frattempo, non è ancora possibile nemmeno aprire un varco stradale, come richiesto da chi abita nei paraggi, perché viene messa in discussione la sicurezza del cantiere”.
Ma proprio su questo tema è arrivato l’avvertimento di Fabrizio Abate, il quale avrebbe raccolto segnalazioni di minorenni intenti a giocare dentro la struttura dei due palazzi in costruzione, dai quali sono state pure rimosse diverse impalcature. La ditta Edil Costruzioni, comunque, ha praticamente "raddoppiato" in città, perché risulta essere vincitrice dell’appalto per i lavori di miglioramento del liceo Bonghi di Viale Ferrovia, per un importo di circa 9 milioni di euro.
Nessun operaio presente, inoltre, in Piazza Matteotti, per una scuola che avrebbe bisogno di un quanto più possibilme veloce completamento dei lavori. Anche in questo caso, alla base dello stop ci sarebbero questioni burocratiche legate alla vidimazione delle parcelle, quindi nei rapporti da regolare tra il direttore dei lavori e l’Organismo Straordinario di Liquidazione, sotto la cui competenza è la gestione economica dell’opera, perché risalente a prima del dissesto finanziario dichiarato a novembre 2019.
“Per quanto ci riguarda – ha detto Pagliara – non ci sono motivi validi per questa sospensione che va avanti da oltre un mese, e con questo scenario per la ditta non ci sono nemmeno i presupposti per chiedere una proroga, per cui converrà accelerare quanto di sua competenza, anche perché ha ricevuto tutti i versamenti finora dovuti”.

In Viale Raffaello, infine, secondo quanto riportato sempre da Pagliara, nel giro di qualche giorno dovrebbero far capolino le ruspe per lo scavo delle fondamenta, dopo che alla ditta aggiudicataria dal 2019 è stato concesso di ricorrere a un subappalto per questa fase iniziale della costruzione di un edificio alle spalle di quello principale, per il quale c'è stata già una variazione di progetto, legata addirittura alla quantità di suolo disponibile per la realizzazione della struttura.
Riccardo Zingaro
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