02/11/2023 07:33:58

Finizio e le porte girevoli dell’assessorato

Come se non bastassero le perplessità sul cartellone di eventi musicali allestito per il prossimo mese e mezzo in relazione alla candidatura di Lucera a Capitale Italiana della Cultura, in questi giorni ha trovato spazio anche una polemica, manifestata come lamentela, da parte del gruppo storico Spql che da qualche tempo anima iniziative di ambientazione romana, duplicando di fatto quanto già allestito a tema medievale, visto che la dirigenza è in parte la stessa, comunque tutta facente capo a Gianni Finizio, manager di spettacoli e componente della segreteria locale del Partito Democratico. 
Nello specifico, si duole sostanzialmente di due cose, cioè del fatto che le attività sulla “candidatura” stiano portando all’esasperazione dei toni, ma soprattutto registra un certo ostracismo negli uffici dell’assessorato alla Cultura, invocando “senso di appartenenza nei compiti di una normale amministrazione, cercando di dare importanza a tutto ciò che vuole promuovere la propria città, senza sfociare in personalismi inutili, e che non si mettano nelle mani di funzionari le scelte di dare o non dare pareri positivi o dinieghi, in base alle fasi lunari”.
Il riferimento sarebbe a una richiesta di effettuare riprese aeree e terrestri all’anfiteatro per la realizzazione di uno spot per la valorizzazione del monumento, senza che dopo un mese sia stata emessa una risposta.
“Il risultato è un disinteresse da parte di chi, il bene pubblico ed il patrimonio culturale, dovrebbe tutelarlo e promuoverlo perché pagato per farlo – è scritto in una nota - pertanto siamo totalmente amareggiati dal comportamento di questa Amministrazione e di questi funzionari e/o dirigenti, dopo l'ennesima delusione dovuta a quella cupa espressione menefreghista che da troppo, se non in occasioni elettoralmente vantaggiose, molto tempo opprime il settore a cui apparteniamo”.
Lo stesso Finizio, poi, ha aggiunto personalmente un suo pensiero, rivelando su Facebook che “più volte siamo stati costretti soccombere ad ogni tipo di abuso e disinteresse istituzionale, anche se poi con orgoglio e forza siamo riusciti comunque a realizzare faticosamente iniziative che il più delle volte ricevono consensi e apprezzamento da parte di cittadini e turisti e alle quali, nel contempo, si contrappone il totale disinteresse da parte delle istituzioni. Questa è un'altra presa di posizione che, non rientrando tra la schiera degli interessi strettamente personali, taglia le gambe ad iniziative cittadine per lasciare il passo al nulla”.

L’Amministrazione Pitta, nella sua parte politica e amministrativa, avrà modo ed eventuale facoltà di rispondere a queste pesanti accuse nella forma che riterrà più opportuna, nel frattempo l’ex presidente di Strumenti e Figure, parlando di personalismi, dovrebbe però essere la stessa persona che non più tardi di tre mesi fa ha ottenuto da Palazzo Mozzagrugno, come responsabile dell’Associazione “Cinque Porte Storiche”, un finanziamento di 12 mila euro per allestire tutto il carrozzone medievale (Corteo storico, Torneo delle Chiavi e Villaggio al castello) che ormai ha una notevole preponderanza nelle manifestazioni estive del mese di agosto, arrivando pure a contestare qualche giorno fa l’autenticità e la natura di un corteo storico realizzato a Brindisi con la partecipazione di figuranti di Lucera sotto l’egida della locale Pro Loco. Insomma, si esprime e si comporta come plenipotenziario delle rievocazioni storiche, dopo aver costruito attorno a sé un perimetro di consenso che potrebbe portare anche a sviluppi politicamente inaspettati, ma soprattutto dopo essere stato per anni, sicuramente dal 2017 al 2020, proprio lui beneficiario in quello stesso assessorato, grazie a una serie infinita di aggiudicazioni e affidamenti diretti per spettacoli, manifestazioni e rassegne che hanno quasi totalmente tagliato fuori qualsiasi altro operatore locale e forestiero. 
Tutto legale e tutto legittimo, così come non c’è motivo di credere che oggi sia diverso, con la differenza che forse si è dispersa un po' di quell'aura che ha favorito politicamente un regime di sostanziale e prolungato monopolio, certificato da manifesti murali e atti pubblici. “Le carte stanno a posto”, veniva ripetuto con spocchia il ritornello in quelle felici stagioni dai suoi sostenitori a Palazzo Mozzagrugno.
La storia in effetti resta nei documenti prima che nelle parole pronunciate a voce e al telefono, e trattandosi in questo caso di questioni di epoca romana, Finizio si è coerentemente prodotto nella citazione di alcuni detti latini. E quindi sarà opportuno ricordare che il tempo passa ma non c’è modo di dimenticare. Perché “scripta manent”.

r.z.

(Luceraweb – Riproduzione riservata)

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