Lucera Capitale e il binomio cultura-civiltà
Gent.ma Redazione,
nelle ultime settimane sentiamo parlare spesso in giro per la città di Lucera Capitale della Cultura, vediamo cartelloni, leggiamo notizie sul vostro sito, ma alla fine la situazione non cambia.
Questa è una foto scattata l'altra mattina nel vicolo di Piazza Lecce dove si possono notare scarpe buttate, sporcizia, carrelli della spesa e soprattutto un auto ferma ad ostruire il passaggio perché trattasi di strada aperta e non cieca, oltretutto quella macchina è là tutti i giorni, tant'è che una mattina chiesi al proprietario che abita nei pressi come mai stesse lì, e mi rispose in malo modo.
Come possiamo candidarci se la cultura/civiltà in città è pari a zero?
Sicuramente la colpa è anche nostra perché dovremmo essere i primi a rispettare e rispettarci, ma mi chiedo: gli amministratori non vedono tutto questo? Le forze dell'ordine non vedono tutto questo?
Il centro storico dovrebbe essere un "biglietto da visita" anche per il turismo e invece c'è un degrado inaudito sotto gli occhi di tutti.
Ringrazio e saluto cordialmente nella speranza che la mia segnalazione possa servire a qualcosa.
L.
Sebbene in quest'ultimo periodo non si parli d'altro che della candidatura a Lucera come Capitale della cultura 2026, com'è giusto che sia, è opportuno prendere atto anche che la stessa è completamente fuori luogo. Basti pensare allo schifo che c'è in giro. Prendiamo però ad esempio pratico il centro commerciale Incom: le scale (opera pubblica) terminate qualche giorno fa, dopo una disarmante lentezza di 12 mesi, vengono imbrattate così di segni e scritte prive di senso e fondamento. È opportuno che la popolazione si avvalga prima dell'educazione e poi eventualmente della cultura, perché nella malaugurata ipotesi in cui la candidatura risulti vincente chi di noi lucerini sarebbe disposto a fare figure di merda di queste proporzioni? Sfido chiunque ad essere fiero di mostrare a migliaia di cittadini da tutta Italia lo schifo che governa questo paese. Appurato ciò, spero nella massima condivisione, perché tra l'altro gli esercenti dispongono dei video di sorveglianza dai quali si evincono chiaramente i volti degli "artisti", palesemente minorenni per giunta. Rivolgendomi direttamente a loro, chiedo di venire quantomeno a scusarvi, oppure se avete intenzione di continuare, siate accorti nel non farvi mai sgamare (scoprire) perché gli esercenti finora hanno solo informato mamma e papà.
P.
L’iniziativa di candidare Lucera a Capitale Italiana della Cultura ha ingenerato in buona parte della cittadinanza un’associazione di idee secondo la quale dove c’è maggiore cultura allora c’è anche maggiore civiltà e corretti comportamenti. Non è esattamente così, tant’è vero che altre concorrenti rilevano problemi simili tra le finaliste e perfino tra le vincitrici del passato. Questa operazione dovrebbe invece servire proprio a elevare o a eliminare certe situazioni, favorendo una coscienza civile più matura nella popolazione, spinta alla condivisione dello spirito di appartenenza ai luoghi e al patrimonio. Avete comunque centrato il problema di questo territorio: bisognerebbe misurare non solo l’impegno dei cittadini sul tema, ma anche quello degli amministratori, delle forze dell’ordine e delle famiglie. Noi aggiungiamo anche degli stessi promotori della candidatura, perché (ed è quello di cui ci stiamo occupando fin dal principio) non ci pare che la conduzione delle attività sia concretamente votata a un reale beneficio per la comunità, ma ci sembra più che altro un esercizio di manifestazione del potere decisionale e la conferma di certe vecchie e non più sopportabili dinamiche politico-elettorali-lobbistiche-familistiche, senza un reale coinvolgimento generale.
Lucera sta perdendo una grande occasione, anche come presunta "guida dei Monti dauni", derivante da un’idea molto azzeccata, ma che si sta sprecando perchè non c’è una visione superiore al proprio limitato orizzonte, caratterizzato da un concetto di cultura che è ancora quello del concertino, del monologhetto o del convegnuccio.
E quanto ci piacerebbe essere smentiti, nei fatti, su questa affermazione.
(Luceraweb – Riproduzione riservata)