Lucera Capitale all'assemblea Anci
La candidatura di Lucera e Monti dauni a Capitale Italiana della Cultura ha trovato spazio anche durante la 40esima assemblea dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, celebrata a Genova per quasi tutta la scorsa settimana.
C’è stata una vetrina fisica all’interno dello stand allestito direttamente dalla Regione Puglia, e anche un momento duranta una delle sessioni plenarie, davanti a centinaia di primi cittadini che hanno partecipato alla discussione tematica che riguardava proprio le strategie e le visioni che gli enti locali, e in particolari i piccoli Comuni, devono e possono mettere in atto per elevare il livello dell’attrattitivà turistica, ricorrendo al potenziale del proprio patrimonio.
“Abbiamo avuto occasione per scambiare con altri sindaci idee e buone pratiche - ha riferito Giuseppe Pitta – e durante i lavori ci sono stati più situazioni nelle quali mostrare, divulgare e parlare di quello che in questo momento ci sta più a cuore, anche in funzione dei borghi dei Monti dauni con l’apposito Manifesto firmato al Teatro Garibaldi meno di due mesi fa. La nostra presenza a Genova ci ha consentito di partecipare all’incontro dedicato alle Capitali della cultura. Abbiamo ascoltato le esperienze e i racconti delle vincitrici Brescia e Bergamo, Pesaro e Agrigento, e tutti gli amministratori stanno concordando su una cosa molto importante: l’eredità che lascia questo percorso e questo riconoscimento, per cui abbiamo l’ambizione di entrare nella rete che si sta formando delle città vincitrici o anche solo finaliste”.
A fare da portavoce, come unica esponente del sud Italia insieme al collega di Mazara del Vallo, e in rappresentanza proprio dei centri definiti “minori” è stata la sindaca di Bovino, Stefania Russo, che ha portato l’esperienza dei Monti dauni, per i quali a Lucera a inizio settembre è stato firmato un vero e proprio “Manifesto”, quale nuovo modello di sviluppo partendo delle identità territoriali da promuovere e salvaguardare.
“Negli ultimi anni stiamo però vedendo che il concetto di ‘borghi’ sta assumendo un significato non proprio positivo – ha argomentato Russo durante il suo intervento – perché sembra di volerli paragonare a delle piccole Disneyland, come magari sono diventati i centri storici delle città più grandi, oscurando radici e contesto e divenendo teatro di un solo turismo di consumo. Io penso che si debbe fare una riflessione su un altro tipo di turismo da mettere in atto nelle nostre Aree interne, luoghi affatto rassegnati allo spopolamento, visto che la metà dei giovani ancora presenti non vuole andare via. A me piace chiamarli ‘paesi’, e non tanto ‘borghi’, anche se poi proprio la Capitanata e la Puglia in generale può vantare il più alto numero dei titolo dei ‘Borghi più belli d’Italia, e secondo me si rende necessaria una nuova narrazione che non si fermi solo alla riqualificazione del patrimonio immobilialiare, che pure è doverosa, ma aprendosi a una reale prospettiva ecologica. Le nostre comunità sono perle tenute insieme da fili che sono i sentieri. Ci vuole un nuovo approccio culturale e turistico, integrato nel territorio e nelle popolazioni che hanno bisogno innanzitutto di servizi. E con la candidatura a Capitale della Cultura vogliamo proprio mettere le comunità al centro, perché i turisti quando arrivano apprezzano le qualità umane della nostra gente. Con il Manifesto abbiamo voluto lanciare un messaggio chiaro. i nostri centri possono essere generatori di un nuovo modello sociale, con propensione all'accoglienza e alla solidarietà”.
La delegazione dei Monti dauni era rappresentata anche dal sindaco di Troia, Leonardo Cavalieri, e da quello di Casalvecchio, Noè Andreano, peraltro vice presidente di Anci regionale, con delega proprio alle Aree interne della Puglia.
“Questo appuntamento si è confermato un ottimo momento di confronto tra sindaci e Governo sulle problematiche da affrontare insieme – ha detto quest’ultimo – in vista dei provvedimenti da adottare a favore dei Comuni nella prossime leggi di bilancio. E’ necessario continuare su un dialogo forte, perché non si è ancora giunti alla definizione dei nodi principali posti sul tavolo del confronto. Per il nostro territorio, in particolare, abbiamo avuto occasione di poter promuovere la candidatura a Capitale della Cultura, grazie a installazioni che hanno mostrato la bellezza del nostro patrimonio”.
Riccardo Zingaro
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