Tutolo e Capone auditi sul tribunale di Lucera

Stamattina la commissione Giustizia del Senato ha audito le regioni italiane sulla riforma della geografia giudiziaria e le eventuali modifiche da apportare al provvedimento che ormai è in vigore da dieci anni, quando fu chiuso il tribunale di Lucera.
A rappresentare la Puglia, in collegamento da Bari, c’erano la presidente del Consiglio, Loredana Capone, e il consigliere Antonio Tutolo che ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Procede l’iter istituzionale da me invocato circa la riorganizzazione dei tribunali ordinari con l’obiettivo di far riaprire la sede di Lucera. Dopo l’approvazione all’unanimità in Consiglio regionale della mia proposta di legge alle Camere, firmata da molti colleghi, sulle “Modifiche al decreto legislativo 7 dicembre 2012 n.155 (Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero)”. Dopo l’appuntamento di stamattina, sono soddisfatto di questo importante passaggio e sono anche speranzoso, poiché le argomentazioni esposte in maniera brillante ed esauriente dalla presidente Capone sono state riconosciute come legittime, oggettive e fondate. Siamo riusciti far capire che la nostra non è una mera questione di campanile, ma che si tratta di una vera emergenza giustizia.
Se il Governo ha inteso audire le Regioni, è evidente che c’è quantomeno la volontà, se non proprio l’intenzione, di intervenire dove necessario e ripristinare le sedi soppresse. E mi auguro vivamente che tra queste ci sia Lucera. Nel caso in cui il processo vada avanti, non dovremo che ringraziare il Governo, poiché come Regione Puglia, attraverso quella legge, abbiamo già fatto tutto il possibile, assumendoci anche oneri importanti, grazie alla sensibilità di tutti coloro che rappresentano i cittadini pugliesi. Il Tribunale di Lucera, necessario presidio di giustizia in terra di Quarta Mafia, è stato l’unico della Puglia a essere stato soppresso quasi dieci anni fa, lasciando in grave affanno l’ufficio giudiziario di Foggia. Assicurare un miglior funzionamento della giustizia e contrastare con ogni mezzo la situazione drammatica relativa alla criminalità organizzata resta lo scopo primario della riapertura del tribunale lucerino. Lasciare su un territorio come quello Foggiano un solo tribunale, rispetto a un intero Molise che ne ha tre di tribunali ma è più piccolo per estensione e per popolazione, non ha avuto senso all’epoca della riforma della geografia giudiziaria e non ne ha ancor più adesso. La legge da me presentata prevede che il Ministro della Giustizia disponga, sulla base di apposite convenzioni, che sia stabilito il ripristino della funzione giudiziaria, nelle rispettive sedi, dei tribunali ordinari e delle Procure soppressi. Nell’ambito di queste convenzioni è però previsto che le spese di gestione e manutenzione degli immobili e di retribuzione del personale di custodia e vigilanza siano integralmente a carico del bilancio della Regione richiedente, o dei relativi enti locali. Rimarrebbero a carico dello Stato le spese relative alla retribuzione dei magistrati, del personale amministrativo e di polizia giudiziaria”.
Questa la dichiarazione di Loredana Capone che si è soffermata anch’essa sul ripristino del Tribunale di Lucera: “Nell’intera provincia di Foggia dopo la riforma della geografia giudiziaria è attivo un unico tribunale, quello del capoluogo con attualmente 12mila processi pendenti in fase dibattimentale. Con la riforma del 7 settembre 2012 la Puglia ha perso il tribunale ordinario di Lucera, insieme alle sedi distaccate di Apricena e Rodi Garganico che servivano una popolazione di 172.072 abitanti. La riforma in Puglia ha mostrato tutti i suoi limiti e sono stati disattesi gli obiettivi per i quali era stata attuata, sia in termini di razionalizzazione della spesa che nell’efficienza dell’attività. Ci sono territori come quello di Foggia che, anche a causa di una forte presenza criminale, sollecitano un tempestivo intervento. È un’esigenza reale per alleggerire il carico processuale sul Tribunale di Foggia dove è diventato impossibile garantire l’attività. Basti pensare che questo tribunale conta attualmente in media una pendenza di 55mila procedimenti. Questo si traduce in un carico per magistrato di 2mila procedimenti (la media nazionale è di appena 500). A Foggia ogni magistrato ha un carico di lavoro quadruplicato rispetto agli altri. Il ripristino inoltre sarebbe a costo zero, perché si potrebbe utilizzare per il nuovo presidio l’area del Palazzo di Giustizia di Lucera - che il Ministero utilizza già ma come magazzino – per cui la sua collocazione permetterebbe di ridurre le distanze dando un segnale di vicinanza dello Stato e delle sue Istituzioni. A questo si aggiunge che a pochi metri dal Palazzo insiste anche la Casa circondariale che garantirebbe un’importante riduzione dei costi. Abbiamo rappresentato un appello accorato affinché questo territorio non sia lasciato solo. Nello stesso tempo la Regione ha garantito ogni forma di impegno economico per la riattivazione del tribunale soppresso”.
Red.
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