L’ondata di dissenso per l’installazione del piccolo parco giochi in Via San Domenico ha sortito il suo effetto, perché stamattina due operai stanno rimuovendo le giostrine e relativo pavimento posato una decina di giorni fa tra le proteste dei cittadini e la ferma opposizione dei residenti della strada che si erano addirittura organizzati con una petizione, chiedendo il ripristino della situazione precedente. 
“Le aiuole sono ornamento e pertinenza di edifici di epoca posti sulla cinta del nostro centro storico – si legge nel testo – e quel tratto di strada è da sempre considerato di respiro, silenzioso, inclusivo per chi transita e sosta, e tutto ciò connota e identifica la cittadinanza e replica parte del nostro stile di vita. Ognuna intenzione include finalità di sicurezza pubblica e urbana”.

La ritirata alla chitichella dell’Amministrazione Pitta avviene senza un pronunciamento pubblico, dopo che pubblico non era nemmeno un atto che fosse a supporto di una iniziativa che ovviamente non ha paternità a Palazzo Mozzagrugno. Eppure, appena si è materializzato quel nuovo arredo urbano, in pieno centro storico e in una delle strade ritenute più belle della città, è partito un profluvio di disapprovazione di tanti che si sono chiesti se fosse davvero opportuno in una zona scarsamente frequentata da bambini, senza contare la discutibile contestualizzazione rispetto al luogo e l’implicita rinuncia a impiantare nuovi alberi nelle aiuole già presenti, rispetto a quelli che erano stati rimossi. 
E’ possibile che a incidere sulla decisione ci sia anche la richiesta avanzata alla Soprintendenza, finalizzata a verificare se sia stato mai chiesto (e ottenuto) un parere per un intervento del genere, nelle immediate vicinanze di chiese e palazzi storici, a supporto di un progetto che ha bisogno pure di una trattazione estetica e urbanistica di competenza ministeriale.

r.z.

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