13/12/2023 11:15:35

Lucera in finale per la Capitale della Cultura

Con due giorni di anticipo rispetto alla data prefissata, il ministero della Cultura ha diffuso i nomi delle dieci città finaliste candidate al titolo di Capitale Italana della Cultara 2026. E il pronostico è stato rispettato, perché tra queste c’è anche Lucera, secondo quanto deciso dalla commissione presieduta da Davide Maria Desario che ha scelto pure Agnone (Isernia), Alba (Cuneo), Gaeta (Latina), L'Aquila, Latina, Maratea (Potenza), Rimini, Treviso e Unione dei Comuni Valdichiana Senese.
Risultano invece escluse Bernalda (Matera), Cosenza, Lucca, Marcellinara (Catanzaro), Unione dei Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino (Perugia), Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana (Arezzo).

A deporre a favore di Lucera c’era la statistica, ma anche un sano realismo mediatico e politico, perché unica rappresentante pugliese e con sole quindici avversarie in campo.
Ora comincia una nuova fase, possibilmente di maggiore coinvolgimento dei Monti dauni, nell’ambito di un dossier da presentare con pubblica audizione a metà marzo. Quello confezionato a Lucera, da parte della Fondazione Links di Torino, si intitola “Crocevia di popoli e culture”, ma non è stato ancora possibile visionarlo o conoscere almeno i capisaldi. Sicuramente contiene un progetto della durata di un anno, il dettaglio del cronoprogramma e le singole iniziative previste, oltre alla valutazione di sostenibilità economico-finanziaria, con precisi riferimenti anche al potenziale di sviluppo successivo. E quindi c’è una sostanziale descrizione che il territorio vuole proporre con i propri punti di forza che poggiano su un patrimonio di storia, arte, monumenti, ambiente, paesaggio, tradizioni ed eno-gastronomia, tutti temi affrontati più o meno compiutamente nei 194 progetti arrivati.

Questo ingresso in finale, comunque sia, un risultato concreto o ha già raggiunto, perché Lucera diventa automaticamente assegnataria del titolo di Capitale pugliese 2025, obiettivo che in effetti era stato già messo in preventivo dalla Regione a ottobre aveva stanziato i primi 80 mila euro con i quali sostenere gli appuntamenti fin qui allestiti, così da tenere viva l’attenzione in termini di visibilità e attrattiva del sistema progettuale che si è creato. E quei fondi, erogati attraverso il Teatro Pubblico Pugliese, erano solo l’anticipazione degli altri 300 mila previsti a Bari per legge (regionale), proprio nei casi di arrivo in finale e di cui sta già beneficiando Mesagne nel 2023 e Monte Sant’Angelo a partire dal prossimo 1° gennaio e per tutto il 2024. 

r.z.

(Luceraweb – Riproduzione riservata)

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