17/04/2024 09:26:49

Lucera Capitale, il dossier delle vaghe intenzioni

Il dossier della candidatura di Lucera a Capitale Italiana della Cultura ha visto finalmente la luce, almeno in versione parziale e comunque in un appuntamento dal clima dimesso e con scarsa partecipazione, a partire dai membri dell’Amministrazione comunale che in pochi si sono presentati alla biblioteca di San Pasquale. E ci sono state defezioni ancora più importanti, come quelle di Grazia Di Bari che il giorno prima era uscita dalla maggioranza alla Regione Puglia dove deteneva proprio la delega alla Cultura, e Aldo Patruno, il relativo direttore di Dipartimento regionale che ha affidato il suo saluto a un messaggio audio diffuso all'inizio di un incontro condotto da Pasquale Gatta, coordinatore del progetto, e dal sindaco Giuseppe Pitta. 
A ogni modo, l’esposizione ha lasciato perplessa la poca gente intervenuta e che si aspettava qualcosa di più concreto sulla programmazione degli eventi da allestire comunque per il 2025, quando la città assumerà la posizione di Capitale Regionale, naturalmente da estrarre da quei 194 progetti arrivati come contributi da associazioni, enti e singoli cittadini, quasi tutti dalla città, pochi dai Monti dauni e qualcuno addirittura da Foggia e Monte Sant'Angelo.
Alla fine, tutto è rimasto nel vago, è stato fatto capire volutamente poco di quello che Pitta ha intenzione di fare e soprattutto quali destinazioni verranno assegnate ai fondi che comunque saranno disponibili, a partire dai 300 mila euro promessi dalla Regione, assieme al gruzzolo raccolto dal Comitato dei Promotori e alle eventuali nuove partecipazioni pubbliche e private.
Non si è capito nemmeno se la Fondazione di Partecipazione, annunciata nel corso dell'audizione ministeriale, sarà effettivamente costituita, se è prevista l'individuazione di un direttore artistico e quale funzione concreta avrà la governance istituzionale costituita al Comune di Lucera, il cui responsabile Giancarlo Flaminio era a sua volta assente alla presentazione del documento. 
Le pagine sono scaricabili da un Qr-code, senza ancora un link fisso a cui attingere, e rappresentano solamente un abstract, perché mancanti dei piani di monitoraggio, della comunicazione e della governance, circostanza che è stata rivendicata da Gatta stesso, il quale ha affermato che non è possibile rendere noto tutto, sebbene si tratti di un lavoro pubblico realizzato con fondi pubblici.
Da un primo approfondimento è emerso che le direttrici di intervento erano diverse, incentrate soprattutto su teatro, cinema e musica, ma anche fruizione turistica e utilizzo di nuove tecnologie. Il budget sarebbe stato di oltre 4 milioni di euro in caso di vittoria del titolo nazionale, mentre nella situazione attuale la disponibilità economica è sensibilmente ridotta ma non ancora definita, "per cui è impossibile mettere in atto tutto quello che è stato ideato", ha subito messo le mani avanti Pitta. E la chiave della questione è proprio quella legata ai criteri di scelta delle iniziative che verranno attuate, con ancora grande attesa di tanti soggetti privati che ambiscono a vedere soddisfatto il loro intendimento, concepito come contributo all’iniziativa per la quale finora sono stati spesi 120 mila euro di fondi di Palazzo Mozzagrugno. 
“Oggi comincia il percorso per ‘Lucera 2025’ – ha annunciato Pitta – e il sogno è ovviamente quello di mettere in pratica tutto quello che avevamo descritto nel dossier, naturalmente con l’aiuto dei cittadini e delle imprese. Possiamo ancora credere in questo straordinario progetto culturale da salvaguardare, nonostante la carenza di risorse. Siamo chiamati comunque a rappresentare la Puglia, per cui la nostra è una grande responsabilità da mostrare in un clima di collaborazione, sperando in buona volontà e ottimi risultati. Devo dire che a Roma il nostro lavoro è stato tra i più apprezzati da parte della giuria, e mai come in questa occasione, considerata la valenza dei progetti, si va formando una vera e propria rete tra le dieci finaliste. Noi abbiamo il privilegio del paracadute regionale che ci consente comunque di recitare un ruolo l’anno prossimo, cosa che altri non potranno fare. Questo deve far sentire orgogliosi i cittadini per la ribalta nazionale di cui ha goduto un intero territorio, assieme ai Monti dauni. Questo percorso può portare solo benefici e ricominceremo a incontrare i comitati già costituiti, coinvolgendo i sindaci. La nostra idea è ripartire dal progetti arrivati e che sono patrimonio del Comune, pronti a essere candidati a qualunque bando disponibile, a prescindere dalle attività di Lucera Capitale”.

r.z.

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(Luceraweb – Riproduzione riservata)

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