27/08/2024 07:41:15

Troppa acqua, pochi lavori

Potrebbe essere la volta buona per cominciare a spendere poco meno di 4 milioni di euro già assegnati al Comune di Lucera, nell’ambito delle risorse Pnrr in relazione alla gestione delle acque in tre zone periferiche della città. L’ente ha messo quattro persone a gestire tutta la parte tecnica burocratica e amministrativa, con a capo l’ingegnera Angela De Vita come Responsabile unica di tre procedimenti, affiancata dai funzionari Raffaele Sperduto, Gianluca Montanaro e Rosaria Ferrante. 
Un primo progetto, per il quale c’è anche la copertura economica della versione esecutiva per 57 mila euro di competenza dell’ingegnere Donato Coppolella, consiste nella “Messa in sicurezza contro il rischio idrogeologico, nella zona di Lucera 2”, soggetta a frequenti e diffusi fenomeni di allagamento a causa di una sua pericolosità geomorfologica, per un importo presunto di 932 mila euro.
Un altro praticamente identico riguarda la zona di Pezza del Lago che evidenzia gli stessi problemi. In questo caso l’elaborato esecutivo dell’architetto Michele Del Buono, finanziato con altri 55 mila euro, prevede una spesa di un milione e 34 mila euro. In entrambi i casi è sostanzialmente prevista la la realizzazione di un tronco smaltimento acque piovane.
Il terzo è stato incentrato su “Lavori di difesa del suolo e mitigazione del dissesto idrogeologico in Zona 167, tra Viale Michelangelo e Via Tiepolo, a salvaguardia di strade pubbliche e del centro abitato, in area a media pericolosità geomorfologica”. La previsione dell’ingegner Saverio Buccino riporta una presunta spesa di un milione e 950 mila euro per costruire una nuova rete di fogna bianca con impianto di trattamento e stoccaggio acque meteoriche.

E le questioni legate alla fogna bianca sono diverse, così come ammesso direttamente dalla Giunta Pitta che in una delibera ha affermato che la città ha “la forte necessità di risolvere molteplici problematiche, poiché con la sua estensione e pavimentazione impermeabile hanno creato enormi difficoltà di gestione delle acque sia all’interno del centro urbano sia nelle aree dei recapiti finali”.
Lo scrive a proposito di una vicenda incredibile, risalente al 2018 quando era arrivato un finanziamento di un milione e 85 mila euro, ottenuto a seguito della presentazione di un progetto (redatto dall’architetto Filippo Guerra) per il “Mantenimento e miglioramento della qualità dei corpi idrici”. In particolare, riguarda una porzione importante del centro storico, con l’interessamento di Via Amendola, Via Carpentieri, Via Quaranta, Via de Nicastri, Via Giannone, Via Vitagliani, Vico Percettore, Via Petrilli, Vico San Pardo, Via d’Auria, Piazza Oberdan, Via Del Buono, Via Longo e Piazza San Matteo, con adeguamento del tratto finale del canale “Stella” in zona Acquasalsa. Per questa opera c’è stata la copertura finanziaria del progetto per 39 mila euro, c’erano (e ci sono) i soldi per la sua realizzazione, c’erano (e sono stati rinnovati) i pareri tecnici di Asl, Provincia di Foggia, Soprintendenza Archeologica e Consorzio per la Bonifica della Capitanata, sono state espletate le procedure per l’esproprio di alcuni terreni per 14 mila euro, nel 2022 c’è stata pure un’aggiudicazione della gara d’appalto per circa un milione (con un ribasso del 31%) ma i lavori non sono mai partiti, almeno fino a ieri quando è apparso il tabellone che perlomeno annuncia l'intervento. L'impresa arrivata prima, infatti, si è tirata indietro prima della firma del contratto, adducendo diverse motivazioni come l’emergenza sanitaria Covid, gli eventi bellici in corso tra Russia e Ucraina, l’eccezionale aumento dei prezzi dei materiali. Nemmeno il soggetto secondo in graduatoria ha voluto eseguire, mentre quello attuale viene riferito sia la Verde Futura di Cagnano Varano. Nel frattempo, si era materializzato il forte rischio di perdere i fondi, e a questo si aggiunge che quegli elaborati andavano adeguati dal punto di vista tecnico ed economico ai prezzi del 2023, cosa che il pool di professionisti ha fatto e la Giunta ha approvato, con un rincaro di oltre 100 mila euro che in parte dovrà essere assicurato da Palazzo Mozzagrugno che da solo ne dovrà mettere a terra, anzi sotto terra, 95 mila. 
E non è tutto dal punto di vista finanziario, perché trattandosi di una vicenda risalente al 2018, la gestione economica compete direttamente nelle competenze dell’Organismo Straordinario di Liquidazione, la triade di commissari che sta regolando tutti rapporti dell’ente in materia di pagamenti e creditori individuati fino al 31 dicembre 2019.

Infine, in caso di piogge intense, uno dei punti più critici e pericolosi per l’abitato di Lucera si trova all'inizio della Strada provinciale 109 per San Severo. Sulla carreggiata di quei tornanti l’acqua si riversa in maniera copiosa, in uscita dagli argini del vicino torrente Salsola, a sua volta caratterizzato da scarsa manutenzione del letto, così come dei rigagnoli affluenti. Il Comune ha ottenuto dalla Regione Puglia un finanziamento di 105 mila euro con cui provvedere alla pulizia di un percorso di circa 2 chilometri di canali che presentano le sedi intasate, impedendo quindi il normale deflusso idrico. In parte sono naturali, in parte cementati e pochissimi a sezione chiusa, per cui il progetto approvato dalla Giunta Pitta è mirato a eliminare gli ostacoli fisici, movimentando i sedimenti, rimuovendo gli elementi che pregiudicano la difesa e conservazione delle sponde, compresi rifiuti di vario genere che peraltro si ritrovano a galleggiare. 

Riccardo Zingaro

(Luceraweb – Riproduzione riservata)

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