'Dipendenti Tecneco non tutti solerti', apriti cielo
L’assessore al Bilancio, Tributi e Rifiuti, Antonio Buonavitacola, nell’ultimo Consiglio comunale è stato protagonista di una vicenda che promette di aggiungere tensione sull’argomento che già vede l’aumento della Tari tra il 10 e il 15%. Ha detto che la Provincia di Foggia ha innalzato fino al 5% la sua quota di competenza; ha detto che i Comuni pugliesi sono tutti nelle mani e nelle volontà dell’Agenzia Regionale per i Rifiuti, visto che gli ultimi aumenti si riferiscono a somme non pagate agli impianti che se li sono fatte riconoscere in via giudiziaria; ha detto che ci sono tanti cittadini che non vogliono adeguarsi e abbandonano la propria spazzatura per strada; ha detto che l’Amministrazione Pitta ha limitato i danni facendo la scelta di coprire con il bilancio comunale 168 mila euro che servono per le operazioni di sfalcio dei terreni pubblici.
Tuttavia ha fatto pure un’affermazione che non è passata inosservata, motivando la scarsa efficienza di alcuni aspetti del servizio di pulizia e raccolta con questa frase testuale: “Ho chiesto ai titolari della Tecneco (che gestisce le attività da oltre 20 anni, iniziate con l'Amministrazione Labbate, ndr) di guardare meglio le attività dei propri dipendenti. Purtroppo tutti sappiamo che ci possono essere alcuni solerti e altri meno, e quindi c’è da combattere anche questo. Ci auguriamo di poter risolvere a breve anche questi problemi”.
La prima reazione ufficiale è stata del sindacato Usb di Lucera che attraverso Giuseppe Ienco, responsabile del settore “Lavoro privato e Igiene ambientale”, ha definito “incaute” le dichiarazioni di Buonavitacola sull’operato degli addetti al servizio.
“E’ importante ricordare che la vigilanza sull’efficienza dei servizi spetta proprio a voi, caro sindaco, assessori e consiglieri – è scritto in una nota – per cui bisogna prima chiedersi se voi siete stati ligi ed efficienti nel fare il vostro dovere. Noi invece vi chiediamo se siete a conoscenza che le unità lavorative dei dipendenti addetti allo spazzamento di quartiere sono state ridotte e che quelli utilizzati sono parzialmente inabili o/e con rilevanti limitazioni al lavoro causate dal sovraccarico di lavoro dovuto al porta a porta effettuato in questi anni. Oppure che gli addetti al porta a porta sono costretti a lavorare correndo avanti e indietro, compreso il carico di spazzatura da portare con sé, poiché il servizio viene effettuato in fasce orarie ad alta intensità di traffico, mettendo a rischio la propria salute rendendo insostenibile tale attività. Oppure ancora che i mezzi utilizzati per la raccolta sono spesso strapieni e privi di dispositivi di sicurezza adeguati, mettendo a repentaglio la vita dei lavoratori e la qualità del servizio. Inoltre, viene fatto uso di spazzatrici stradali inefficienti che scarseggiano d’acqua e gli operatori sono sprovvisti di dispositivi di protezione individuale, pur utilizzando soffianti a scoppio che sollevano dal manto stradale polveri sottili pericolose per sé e per la salute dei cittadini. Infine, bisogna sapere che la Tecneco utilizza in modo sproporzionato l’assunzione di lavoratori interinali part-time, anche senza esperienza, con enorme utilizzo di ore di straordinario, pur in presenza di lavoratori anch’essi part-time i quali invece attendono da anni una stabilizzazione, determinando una pratica ingiusta e contraria agli interessi dei lavoratori e della comunità. Nel frattempo che attendiamo le risposte, invitiamo l’assessore ad avere più rispetto per i lavoratori e ad essere più ligio ed efficiente nello svolgere il proprio compito, e al Comune di affrontare queste problematiche con urgenza, onde garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure per i dipendenti, di concerto con le organizzazioni sindacali di categoria. La colpa non può ricadere sempre e solo sui lavoratori”.
Appositamente interpellata, l’azienda si è riservata di rispondere sui contenuti della dichiarazione comunque acquisita in video, e anche di quelle del sindacato.
Un fatto invece è certo: la raccolta differenziata in città va sempre peggio, se si considera che la percentuale nel 2023 non ha mai superato il 48%, pur avendo fatto registrare negli anni precedenti punte del 55. Dati ufficiali per il 2024 non ne esistono (e non si sa il perché), ma tutto lascia pensare che la situazione non sia affatto migliorata. Se poi a questa situazione si aggiunge il settimo rincaro consecutivo della Tari, allora è evidente che la questione sta assumendo contenuti esplosivi anche in termini di sostenibilità economica, oltre che di pazienza della popolazione pagante che rappresenta solo i tre quarti del totale, con la conseguenza di doversi accollare anche le somme di quel 26% di contribuenti che evade il pagamento, vale a dire una somma di circa 1,7 milioni di euro che palazzo Mozzagrugno è costretto ad accantonare ogni anno, con riflessi diretti sul bilancio e sulla spesa corrente. A questo si aggiunge la beffa che viene incaricata una ditta che ha ricevuto un compenso di 20 mila euro per il servizio di acquisizione delle liste di carico di riscossione coattiva, con elaborazione e produzione delle intimazioni di pagamento da notificare ai contribuenti anche per Ici, Cosap ed Icp, sebbene queste ultime tre rappresentino una minima parte del totale.
Riccardo Zingaro
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