Con la Coop di Comunità, monumenti verso i privati
A Lucera è stata costituita la prima Cooperativa di comunità, denominata “Lux Cereris” e diretta emanazione del progetto “Patrimoni Generativi”, promosso dall’Associazione Cinque Porte Storiche e finanziato dalla Regione Puglia. La stipulazione dell’atto pubblico è avvenuta ieri sera al Circolo Unione, per mano del notaio Orfina Scrocco. Il presidente è Gianni Finizio, della compagine fanno parte 12 associazioni (5 Porte Storiche, Porta Albana, Porta Foggia, Porta San Giacomo, Porta San Severo, Porta Troia, Spql Gruppo storico lucerino, Suoni in Luce, Strumenti e Figure, Polisportiva Opera San Giuseppe, Prometeus Impresa Sociale, Murialdomani) e 11 soggetti privati (Maria Pia Goduto che è la vice presidente, Gemma Pittari, Marcello Calabrese, Giovanni Turco, Antonella Antenucci, Luigi Conte, Pietro Petitti, Francesco Finizio, Fernando Angelini e Danila Paradiso).
Le cooperative di comunità sono forme di imprenditoria partecipata e questo tipo di sodalizi già in altre realtà, anche dei Monti dauni, affianca istituzioni ed enti pubblici nella gestione del patrimonio materiale e immateriale, migliorando i servizi e creando coesione sociale. Secondo i promotori, la finalità è “valorizzare le risorse territoriali, le competenze, le vocazioni e le tradizioni culturali locali per soddisfarne i bisogni, migliorando la qualità sociale ed economica della vita di chi abita e opera in un territorio e contribuire al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione residente. Diversamente dalle società commerciali che hanno come scopo la distribuzione degli utili derivanti dall’attività economica, la cooperativa persegue principalmente lo scambio mutualistico tra i soci, ossia la possibilità di ottenere beni e servizi a condizioni più vantaggiose rispetto al mercato, evitando i costi di intermediazione”.
“Con la costituzione della Cooperativa di Comunità il progetto Patrimoni Generativi giunge nel pieno della sua completezza – ha detto Finizio, già presidente di 5 Porte Storiche e referente di Patrimoni Generativi – anche se all’inizio sembrava irrealizzabile creare una personalità giuridica che potesse affiancarsi alle istituzioni, ma via via abbiamo maturato la consapevolezza che si stava creando una comunità e che era giusto metterla insieme e farla cooperare”.
“Oggi piantiamo un seme che spero porti molti germogli ma soprattutto molti frutti. Si tratta di valorizzare l’immenso patrimonio della città di Lucera, rafforzando la coesione sociale della popolazione. Viviamo periodi travagliati, la coesione sociale è sempre più minata, è arrivato il momento, attraverso la bellezza, di porre le basi per quello che è lo sviluppo locale e rafforzare i legami tra persone che hanno le stesse radici – ha aggiunto il project manager di Patrimoni Generativi e presidente Confcooperative Cultura Turismo Sport Puglia Gerardo Fascia – ma bisogna precisare che la Cooperativa di Comunità rappresenta una forma di imprenditoria, non è un’associazione ma un’impresa che vuole utilizzare quelli che sono gli asset del territorio, cioè il capitale umano, il capitale sociale e i beni del patrimonio artistico e architettonico, per creare valore, che vuol dire anche sviluppo economico e possibilità di posti di lavoro”. All’incontro sono intervenuti anche Vincenzo Santoro, responsabile del Dipartimento Cultura, Turismo e Agricoltura dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, il consigliere regionale Giannicola De Leonardis e la presidente di Confcooperative Foggia, Carla Calabrese.
Per il Comune di Lucera c’era l’assessore ai Servizi Sociali Luigi Granieri che ha già di fatto accreditato il nuovo soggetto giuridico nella gestione dei patrimonio pubblico, visto che ha testualmente affermato: “la Cooperativa di Comunità è uno strumento innovativo che ci permetterà di garantire servizi più durevoli e più efficaci, e che arricchirà la nostra collettività sia in termini economici che sociali”. Del resto, già a maggio scorso lo stesso sindaco Giuseppe Pitta aveva parlato in questi termini sull'argomento: “Ci vogliono nuovi strumenti a servizio della collettività con modelli più efficaci e flessibili”.
Riccardo Zingaro
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