Vincolo ministeriale sul Sant'Anna
Il decreto risale all’11 luglio scorso, ma solo nelle ultime ore è emersa l’ufficialità di un provvedimento ampiamente annunciato dalla Soprintendenza che a febbraio scorso aveva avviato la procedura di apposizione del vincolo su Palazzo Sant’Anna, ritenendolo “bene di interesse culturale particolarmente importante”. L’intero procedimento è stato suggellato quindi dalla firma da Maria Piccarreta, segretario della commissione regionale per il patrimonio culturale della Puglia.
La novità è di una certa rilevanza, perché l’intero fabbricato (o quello che ne resta) e non più la sola facciata finisce sotto la competenza ministeriale per l'espressione di autorizzazioni di tutte quelle che sono le operazioni al suo riguardo, iniziando dai semplici lavori di manutenzione e finendo alla eventuale nuova compravendita dell’immobile, con il coinvolgimento anche di tutti i proprietari confinanti e a qualunque titolo interessati.
Insomma, una svolta nella gestione almeno teorica su una situazione che fa brutta mostra di sé da circa 22 anni in Piazza Duomo, l’ombelico del centro storico di Lucera che non riesce a vedere la risoluzione del problema, nonostante svariati tentativi di carattere politico, amministrativo e giudiziario.
L’ultima volta se ne era parlato direttamente in Consiglio comunale, pochi giorni dopo l’approvazione del decreto di vincolo ma del quale non si era ancora a conoscenza. Nella seduta del 19 luglio scorso c’era stato il botta e risposta a distanza tra il proprietario, Pierluigi Ciccarelli, e il sindaco Giuseppe Pitta, con quest’ultimo che ha annunciato un nuovo atto di indirizzo per la verifica degli elementi giuridici con cui attuare l'ordinanza di esecuzione dei lavori da parte del Comune e in danno alla proprietà. La decisione è arrivata dopo aver appreso, qualche minuto prima, che l’imprenditore lucerino si sarebbe nuovamente rifiutato di interloquire di persona con l’Amministrazione in carica, dopo essere stato inviato a esporre progetti e intenzioni sul complesso che ospitava un convento e un orfanotrofio, riservandosi di farlo solo per vie istituzionali e documentali.
"Speravo che una proprietà lucerina favorisse la risoluzione del problema – ha detto - ma prendo atto che non c'è possibilità di interlocuzione. A questo punto deciderà la magistratura".
Riccardo Zingaro
(Luceraweb – Riproduzione riservata)