Maria Laskavj, una vita con i lucerini tra le mani
C’è una frase di una canzone di Ligabue (“Walter il mago”) che a un certo punto dice così: “Quanti bambini ha stupito e ora quei bambini sono più vecchi di lui”.
Se si potesse girare al femminile, e sostituire il verbo con “far nascere”, sarebbe il ritratto di Maria Laskavj, l’ostetrica di Lucera scomparsa due giorni fa all’età di quasi 98 anni che avrebbe compiuto tra pochi giorni.
Ai più giovani il nome e il volto non dicono nulla, ma si tratta di una figura che si può raccontare attraverso i numeri: nella sua vita professionale che è durata più di 40 anni, ha portato lei stessa alla luce circa 12.500 bambini, tutti “censiti e contati” anno per anno fino al 1991 quando ha terminato la sua attività.
12 mila bambini significa che nelle sue mani sono letteralmente passate generazioni di lucerini (e non solo quelli), nel corso di decenni, quindi, durante i quali ha svolto il vero ruolo di punto di riferimento in materia neonatale (e anche ginecologica) anche prima che a Lucera esistesse l’ospedale, luogo nel quale non ha mai lavorato semplicemente perché non ne aveva bisogno.
La sua competenza, capacità, affidabilità e concretezza la precedevano prima di arrivare nelle case di tantissima gente che le consegnava letteralmente la prosecuzione genealogica della propria famiglia.
Maria Laskavj è stata nello stesso tempo persona e personaggio, uno di quelli che caratterizza una comunità in un determinato periodo storico ma la cui opera si proietta nel futuro, in questo caso partita da un passato fatto di scarsa tecnologia e molta esperienza e conoscenza, elementi che nell’era digitale fanno sempre e comunque la differenza.
r.z.
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