Lastaria, ascensore al 3° piano, la Tac resta a terra
Ci sono pazienti che non avevano mai visto l’accensione del pulsante rosso dell’ascensore numero 2 del primo corridoio dell'ospedale Lastaria di Lucera, eppure da qualche giorno (incredibile ma vero) è ripartito anche il secondo elevatore che era fermo da anni, teoricamente soprattutto a servizio del reparto di Oncologia, tristemente molto frequentato dai persone che spesso erano costrette a salire a piedi i tre piani per raggiungere la struttura dove vengono effettuate chemioterapie e altre prestazioni specialistiche.
In effetti ne funzionava solo uno in quella determinata colonna, ma era chiaramente insufficiente perché dentro ci finiva (e ci finisce) chiunque, dal personale addetto alle pulizie ai portatori dei carrelli per i pasti, e quindi risultava costantemente occupato, con grande disagio di chi versa già in precarie condizioni fisiche e che ripetutamente si era lamentato di un disservizio oggettivamente inaccettabile.
Dalla direzione generale del Policlinico di Foggia avevano ammesso che il problema non fosse tanto tecnico, quanto legato a una motivazione incredibile: mancavano i documenti a corredo dell'impianto che risultavano introvabili, per cui si sarebbe dovuto procedere alla completa sostituzione con una nuova omologa da parte di una ditta specializzata alla quale appaltare pure il rilascio di un libretto con il resto del dossier che ne certificasse installazione, montaggio e funzionamento con i dovuti requisiti di efficienza e sicurezza.
E tempi lunghi, oltre quelli annunciati e previsti, si stanno verificando anche per l’attivazione della nuova Tomografia Assiale Computerizzata, annunciata a febbraio con una proiezione di 3-4 mesi di lavoro. E invece nessuna novità arriva da Viale Lastaria su questo fronte decisamente prezioso, visto che le attività radiologiche del settore sono quindi ferme da allora, a causa dei necessari lavori di adeguamento dei locali che dovranno ospitare un nuovo macchinario tecnologicamente più avanzato rispetto a quello attualmente in dotazione e inevitabilmente dismesso. Questa situazione sta comportando anche il materiale dirottamento dei pazienti bisognosi di un esame urgente verso il grande hub del capoluogo, dove si stanno recando già quelli che avevano una normale prenotazione di esame da effettuare.
La questione sta cominciando a provocare nuova fibrillazione a livello locale, tanto che da ambienti dell’Amministrazione Pitta è trapelato che siano partite esplicite sollecitazioni sia nei confronti del direttore generale, Giuseppe Pasqualone, che addirittura verso il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, finalizzate a far concludere in tempi brevi un’operazione che poi dovrà essere necessariamente perfezionata con adeguata dotazione di personale specialistico sul posto, andando oltre la teleradiologia che oggi viene praticata per prestazioni di minore complessità come Rx ed ecografie, assicurate comunque nella fascia mattutina anche con medico in presenza.
Riccardo Zingaro
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