22/09/2024 20:53:56

Il compleanno della Bozzini-Fasani senza palestra

Genitori, alunni (e docenti) dell’istituto comprensivo Bozzini-Fasani di Lucera non ne possono davvero più di essere privi della palestra, nonostante la scuola sia aperta esattamente da quindici anni (inaugurata il 23 settembre 2009) e l’appalto per l’impianto sportivo sia stato aggiudicato da cinque.
Ad almeno dodici mesi fa risalgono le ultime attività del cantiere, sostanzialmente fermo a un primo sbancamento del terreno retrostante all’edificio, luogo individuato per la realizzazione di una struttura che ormai rappresenta una chimera, comunque finanziata con 1,5 milioni di euro di provenienza ministeriale.
In buona sostanza, i lavori non sono mai iniziati, mentre si susseguono da tempo le proteste e le sollecitazioni, anche del Consiglio di istituto che aveva evidenziato le limitazioni del diritto allo studio e i disagi logistici a cui sono sottoposti alunni e genitori. 

“I nostri figli hanno tutto il diritto di fare educazione fisica in condizioni e luoghi adeguati - ha detto Concy Iannuzzi, a nome del gruppo di genitori che invocano attenzione, dopo aver inscenato sabato mattina una manifestazione davanti all’ingresso -  perché pure quando vanno nel cortile capita che si ritrovino le pozzanghere. Non è giusto e non è normale, e soprattutto non riusciamo ad avere risposte concrete sui motivi di questi ritardi. La soluzione alternativa di andare nel plesso di Via Pasubio è comunque complicata, perché bisogna andare e tornare a piedi nel giro dell’ora e quindi il tempo di lezione si riduce tantissimo. Avevamo anche chiesto di utilizzare il vicino palasport o posare nel piazzale un pavimento più morbido, ma anche questo ci è stato negato dal Comune”.
“E’ una situazione che conoscono tutti e nessuno fa niente - ha aggiunto il dirigente scolastico, Pasquale Trivisonne – nonostante le ripetute rimostranze dei nostri organi collegiali che evidenziano anche i danni didattici che stiamo subendo. Non abbiamo potuto partecipare a bandi per potenziare il patrimonio esterno perché avevamo già quello della palestra che però non c’è, non abbiamo potuto partecipare ai centri estivi perché non abbiamo una struttura sotto cui riparare i bambini nelle ore di caldo eccessivo. Siamo in una condizione che è inspiegabile”.
Dal punto di vista pratico, si è espresso anche Giuseppe Loiodice, docente nella primaria che si è detto chiaramente solidale con le famiglie: “Ora che finalmente il ministero ha inserito lo specialista per la materia - ha detto l’insegnante – in questa scuola non abbiamo la palestra. Assieme alla collega della secondaria, ci stiamo organizzando e coordinando il più possibile per l’utilizzo degli spazi esterni, ma si tratta di una soluzione temporanea, perché quando arriveranno le temperature più rigide, non si potrà certo stare fuori agevolmente, ma nemmeno si potrà rimanere sempre in aula a fare teoria, a parlare di alimentazione o educazione civica. Questi bambini hanno bisogno di fare attività fisica, di andare oltre il telefonino per il quale hanno tutti il pollice con i superpoteri ma poi non riescono a saltare 10 centimetri. Avere davanti questo cantiere perenne è deprimente”.

La parte politica finora si è limitata a rassicurare fuori e dentro i consessi istituzionali, a partire dal Consiglio comunale dove l’assessore ai Lavori pubblici, Daniela Pagliara, aveva promesso il massimo impegno, rilevando però di aver lei stessa a sua volta sollecitato più volte per iscritto l’ufficio comunale incaricato di portare avanti il dossier dal punto di vista edilizio, tecnico e amministrativo. “Io più di questo non posso fare – ha riferito a Luceraweb – e conto di andare presto nella scuola per andare a spiegare la posizione dell’Amministrazione comunale”.

Riccardo Zingaro

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(Luceraweb – Riproduzione riservata)

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