Pianto politico sull’hotel Sorriso
L’Amministrazione Pitta dovrà trovare un’altra strada, o comunque una modalità diversa, per far passare una delle decisioni più clamorose del suo quinquennio, tra le poche che promettono di caratterizzare l’intero mandato, vale a dire l’approvazione di una variante urbanistica che cambi la destinazione d’uso dell’hotel Sorriso da commerciale a servizi socio-assistenziali, per poter farlo diventare una Residenza Sanitaria Assistenziale.
Nel Consiglio comunale di lunedì pomeriggio era andato tutto bene praticamente fino alla fine, proprio fino all’ultimo argomento dell’ordine del giorno che avrebbe dovuto mettere un sigillo politico a un’operazione imprenditoriale di un certo livello, visto che in Viale Raffaello dovranno essere allestiti una cinquantina di posti letto per anziani e disabili mentali, trasferiti dalle strutture attualmente attive a Volturino (Maria Santissima della Serritella) e Alberona (Villa Rosa), entrambe gestite dalla società San Riccardo Pampuri che fanno capo a Carlo Rubino, promesso acquirente del complesso ricettivo.
E invece è stato il sindaco stesso ad chiedere di rinviare la discussione, ufficialmente per una motivazione di carattere procedurale, visto che la proposta non è ancora passata dalla relativa commissione consiliare che in realtà avrebbe dovuto discuterne la mattina dello stesso giorno. La seduta ha fatto registrare l’assenza di tutti i componenti, a partire dal presidente Mario Coccia e finendo a tutti gli altri membri: Tonio De Maio, Raffaele Iannantuoni e Davide Colucci per la maggioranza, e Raffaele La Vecchia e Francesco Di Battista per la minoranza.
Secondo l’Amministrazione Pitta si può fare, e non c’è motivo di dubitare che si farà, anche perché nella stessa occasione dovrà essere approvato anche il progetto di trasformazione dell’immobile della famiglia Capobianco già redatto e presentato.
In realtà non tutto sembra essere ancora chiaro e definito sia dal punto di vista amministrativo che politico, tanto che è stato lo stesso Pitta al termine della seduta a sibilare una frase che racconta molto meglio cosa ci sia dietro lo stop tutt’altro che improvviso: “Sono sempre gli Antonio a creare problemi”, lasciando intendere che ci sia qualcuno tra i 13 membri della coalizione che non sarebbe favorevole a dare l’assenso in aula. E del resto, proprio la competenza stessa dell’assemblea cittadina è stata messa in dubbio da diversi suoi componenti, i quali si sono chiesti e si stanno chiedendo se non sia sufficiente un atto dirigenziale di un altro Antonio, Lucera, capo dell'Ufficio Urbanistica: “Perché dobbiamo arrivare alla variante per un cambio di destinazione d’uso?”, hanno eccepito Fabrizio Abate e Francesco Di Battista, con quest’ultimo che ha fatto notare come nemmeno l’argomento precedente fosse passato dalla commissione, eppure è stato votato e approvato all’unanimità.
Il riferimento è alla ritipizzazione di un terreno di contrada Mezzanelle (a ridosso della SS.17) per il quale i proprietari (famiglie Di Corso, Di Battista e altri) sono riusciti a far revocare un vincolo apposto dall’Autorità di Bacino, aprendo la strada alla presentazione di un nuovo Piano Urbanistico Esecutivo.
Passata con i soli voti della maggioranza anche una variazione al bilancio dovuta a maggiori entrate e maggiori uscite registrate nelle ultime settimane, e anche la variazione del regolamento per le entrate dell’ente che invece ha me tutti d’accordo per le novità che vanno a beneficio della posizione tributaria dei cittadini.
La seduta si è comunque aperta con l’inaugurazione della cosiddetta Galleria dei Sindaci ricavata nella sala consiliare su iniziativa del Cral del Comune di Lucera, dopo una prima previsione nella Sala Giunta che è stata evidentemente ritenuta non idonea a ospitare i ritratti di tutti i primi cittadini dal dopoguerra a oggi.
Riccardo Zingaro
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