Quando la divulgazione aiuta la ricerca medica
La ricerca scientifica in campo medico non può prescindere dalla comunicazione dei risultati raggiunti e delle terapie impiegate, soprattutto quando si tratta di malattie genetiche rare.
Da qui l’importanza del convegno che si è tenuto mercoledì scorso al Circolo Unione organizzato dal Centro Sportivo Casanova. L’incontro, che è stato fortemente voluto da Biagio Russo, referente Telethon per Lucera, è stato riconosciuto come “Assemblea provinciale”, ed è stata un’occasione per presentare il programma della raccolta fondi di Natale 2024. L’evento è stato condotto dal dottor Giuseppe Lembo, presidente dell’Unitre locale, e allietato dalle esibizioni delle violiniste Wanda Folliero e Chiara Ottaviano, che hanno proposto una selezione di brani legati alla vita e alla speranza.
“La comunicazione al cittadino in materia di sanità è fondamentale - ha detto al microfono di Luceraweb Michele Santodirocco, ematologo e direttore della Banca del sangue cordonale della Regione Puglia con sede a San Giovanni Rotondo - per cui il cittadino deve percepire i risultati della ricerca con una terminologia adeguata. Non sempre il paziente guarisce, ma ci sono livelli, step by step, che possono portare alla guarigione. Se il cittadino percepisce miglioramenti, avverte la passione dei sanitari e intravede possibilità di cura, partecipa attivamente al sistema con donazioni di sangue, cordone ombelicale o semplici contributi economici. Queste donazioni permettono alla ricerca di avanzare e, grazie all'impegno e al sostegno dei cittadini, molte malattie possono essere curate”.
Nonostante i grandi progressi, però, la ricerca italiana rimane legata ai finanziamenti e alle donazioni.
“È necessario ricercare ogni giorno, con impegno e passione, per raggiungere ottimi risultati - ha aggiunto - e la ricerca in Italia, rispetto ad altri Paesi europei, purtroppo è carente di fondi. È impensabile che, in un futuro in cui la ricerca potrebbe offrire opportunità di cura alla nostra comunità, essa sia finanziata con risorse così scarse”, ha sottolineato Santodirocco, il cui laboratorio non è sovvenzionato da Telethon, ma da fondi statali, e che ha mostrato ai numerosissimi presenti, i risultati concreti ottenuti attraverso l’utilizzo di gel piastrinici e altre terapie ottenute da cellule manipolate.
Il convegno ha messo in luce, attraverso gli interventi di Antonella Squeo, coordinatrice Telethon della provincia di Foggia, e di Valentina Ragno, responsabile della gestione dei volontari nell'area adriatica della Fondazione, il ruolo fondamentale dei donatori e dei volontari nel sostenere la ricerca.
Dei ricercatori e della passione che li anima ha invece parlato Giuseppe Merla, docente dell’Università Federico II Napoli e coordinatore del gruppo di ricerca presso il Servizio di Genetica medica dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, soffermandosi sui numeri e i progressi scientifici, ma anche sull’aspetto umano che lega medici, pazienti e famiglie.
“Telethon - ha detto - ci insegna che, quando la ricerca è fatta bene, la terapia genica è possibile, funziona bene per un certo numero di malattie rare, ma la cosa interessante è che le conoscenze che ne stiamo traendo le potremo applicare ad altri tipi di terapie”.
Il convegno ha sicuramente rappresentato un’opportunità per informarsi sulle ultime novità nel campo della ricerca e per conoscere più da vicino l’attività di Telethon attraverso la voce di autorevoli relatori.
La reazione positiva della sala ha dimostrato che ragguagliare e coinvolgere la comunità sono passi fondamentali per raggiungere obiettivi ambiziosi, come quelli che da molti anni si pone il Comitato che organizza le iniziative per Telethon in città.
Enza Gagliardi
(Luceraweb – Riproduzione riservata)
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