Gianni Pitta torna con una mostra a Lucera
Si intitola “Nefilm. Ribellione e Caduta” la nuova mostra di Gianni Pitta che torna a esporre a Lucera dopo aver fatto lo stesso in varie parti del mondo. Questa volta l’iniziativa si ispira proprio alle figure mitologiche dei cosiddetti “Angeli caduti dal Cielo” perché puniti per la loro insurrezione contro il volere Divino secondo la profezia apocrifa di Enoch.
L’appuntamento per il vernissage è per sabato 16 novembre alle 19 nella sede l’Associazione Utò-Lo Spazio della Luce (Via Pignatelli 14) che promuove l’evento in cui è prevista anche la presenza della curatrice, Cleonice Di Muro, del critico d’arte Raimondo Pinna e del producer Charlie Boy che allestirà una performance con suoni dal vivo per rendere la visione delle 21 opere (tutte realizzate con tecnica mista acrilico e stucco) un’esperienza immersiva.
Pitta, dopo quasi 30 anni di attività artistica, con questa serie sta cercando di indagare nuovamente la psiche umana, partendo dai “Nephilim”, popolo di umanoidi citato anche nella Bibbia e nati dall’incrocio tra i “figli di Dio” e le figlie di Adamo. Nell’immaginario collettivo sono rappresentati talvolta come giganti, creature impure, artificiali e magiche. Analizzando etimologicamente la parola, la radice verbale del termine Nephilìm significa “essere caduti” o “essere discesi”, rappresentando il transito e la congiunzione tra una sfera astratta e una materica, tra divino e terreno.
La serialità della dimensione, annota Pinna, ”esprime la volontà dell’artista di dare corpo e anima a una visione esperienziale del male vissuta attraverso la distorsione dell’immagine del Nefilim riflessa dall’insieme di frammenti di un unico vetro incrinato. La molteplicità linguistica utilizzata dall’artista per denominare ciascuna tavola amplifica quanto un minuscolo frammento sia nucleo di un disordine generale, ma irride la modalità semplificata della distorsione causata dall’incrinatura quando è assunta come metafora”.
Red.
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