16/11/2024 11:56:35

Nessuna scuola chiusa a Lucera l’anno prossimo

La prima stesura della Regione del Piano di dimensionamento scolastico, risalente al mese di luglio e che sarebbe andato in vigore dal prossimo settembre, metteva un po’ di inquietudine dalle parti dell’Itet Vittorio Emanuele III di Lucera, perché con una previsione di soppressione di quattro autonomie in Capitanata tra le secondarie di secondo grado, risultava proprio al quarto posto della graduatoria provinciale, con 627 alunni. Una secondo versione di agosto, invece, ha dato decisamente più speranze di salvezza, perché nel frattempo è spuntato l’istituto di istruzione superiore De Rogatis-Fioritto di San Nicandro Garganico che di ragazzi ne conta in effetti 577, dopo essere stato inserito in un primo momento tra quelli non sopprimibili perché facenti parte di un territorio montano e quindi con maggiori specificità logistiche e orografiche, come per esempio quelli di Vieste, Vico del Gargano e Monte Sant’Angelo.
Adesso c’è la presumibile certezza che il 2024 sarà ricordato come quello del centenario ma anche della continuazione per almeno un altro anno di libertà didattica e operativa in Viale Dante. 
La parola definitiva spetta sempre alla stessa Regione che deve fissare il nuovo assetto degli istituti scolastici pugliesi con un’apposita delibera di Giunta, ma è difficile pensare che ci possano essere grosse variazioni rispetto a quanto è stato indicato dall’ente Provincia con un provvedimento che deve ovviamente seguire la scure nazionale che già aveva fatto strage di autonomie, senza chiusure di scuole vere e proprie ma con l’eliminazione della figura del dirigente e del direttore amministrativo. Per Puglia le dotazioni sono queste: 569 scuole quest’anno, 565 l’anno prossimo e addirittura 557 nel 2026-2027.

Nei tabulati approvati a Palazzo Dogana, i quattro obiettivi riguardano San Giovanni Rotondo, i Monti dauni e doppiamente la città di Foggia che già l’anno scorso, con l’unione delle secondarie Notarangelo-Rosati e Giannone-Masi, aveva di fatto determinato la salvezza del comprensivo Bozzini-Fasani di Lucera. 
E quindi nel capoluogo è prevista la fusione tra la scuola media Murialdo e il circolo didattico San Giovanni Bosco, con una popolazione scolastica complessiva di 1.327 alunni che quindi faranno parte di un nuovo istituto comprensivo, così come pure la fusione tra il circolo didattico San Ciro e l’istituto comprensivo De Amicis-Pio XII, a sua volta con una popolazione di 1.210 alunni. 
L’altra soppressione nel primo ciclo riguarda invece i Monti dauni, per l’omonimo istituto comprensivo con sede a Celenza e che viene smembrato, con relativa redistribuzione sui due rimanenti dei Comuni di appartenenza. Il Roseti di Biccari aveva competenza sui centri di Alberona e Roseto, a ora si aggiungeranno anche Castelluccio Valmaggiore, Motta e Volturino, per un totale di 406 alunni (numero che consente il mantenimento anche su area montana), mentre il Mandes di Casalnuovo prenderà in carica pure Carlantino, Celenza e San Marco la Catola, oltre a Casalvecchio, Castelnuovo e Pietra, per un totale di 790 alunni.

In realtà l’obiettivo di questa tornata erano soprattutto gli istituti superiori, ma grazie a queste aggregazioni tre di questi si salvano automaticamente come un effetto domino, mantenendo il proprio status, mentre l’unico sacrificio del settore è riscontrabile a San Giovanni Rotondo, con la programmata fusione tra il liceo Maria Immacolata e l’istituto professionale Michele Lecce, con una popolazione scolastica complessiva di 1.198 alunni.
La delibera provinciale comunque mette già una bella ipoteca su un altro paio di situazioni a breve scadenza, perché tra le ipotesi di fusioni c’erano anche quelle dei licei Zingarelli-Sacro Cuore e Einstein di Cerignola assieme all’Itet Dante Alighieri, così come l’istituto professionale Di Sangro-Minuziano Alberti con l’istituto tecnica Fraccacreta: “Per motivi tecnici e organizzativi – è scritto - sono rinviate al prossimo piano di dimensionamento”.
Discorso a parte, inoltre, viene fatto per il Convitto Bonghi di Lucera che, nonostante i suoi 574 alunni frequentanti svariati indirizzi professionali, gode di uno status particolare unico in Capitanata e tra i pochissimi in regione che non consente la sua soppressione, ma solo eventuali accorpamenti esterni all’istituzione.

Riccardo Zingaro

(Luceraweb – Riproduzione riservata)

Condividi con:

0,0469s.