La strage degli specchietti
Via Raffaele De Peppo, domenica sera, ore 20.52. Una dozzina di ragazzini arriva a piedi in direzione Viale Aldo Moro, ascoltano musica neomelodica ad alto volume e parlano tra loro a voce ancora più alta. A un certo punto due di loro si staccano dal gruppo e si sente chiaramente uno di questi dire al resto della marmaglia: “Uagliò, c’è uno specchietto”, indicando una delle tante auto parcheggiate nella strada. L’altro senza parlare allunga il braccio per farlo spostare e con un calcio veloce, spezza l’accessorio del veicolo, facendolo cadere dalla parte del marciapiede, con una precisione del gesto che induce a pensare non fosse il primo dello stesso tipo. E in effetti chi abita nella zona riferisce che non è la prima volta che si ritrovano auto danneggiate inspiegabilmente. Il rumore si sente in lontananza, e uno di quelli che era passato oltre chiede: “E’ caduto?”. E l’autore conferma: “Sìì”.
Dopodichè, come se nulla fosse, riprendono a camminare e vanno via, chissà con quali altre "imprese" lungo il percorso.
Non è la scena di un film, ma quanto viene fuori dalle immagini di una telecamera di videosorveglianza della zona che ha ripreso la scena e registrato le voci, documentando quello che magari accade in tante altre occasioni che però rimangono ignote e senza autore materiale.
Sicuramente si tratta di tutti minorenni, altrettanto sicuramente i loro genitori sono ignari delle gesta dei propri figli e probabilmente sarebbero pronti a giurare sulla loro innocenza diretta o indiretta del gesto, ed è ancora più assodato che quel proprietario pagherà centinaia di euro una riparazione che non ha né cercato né tanto meno provocato.
La domanda che sorge spontanea è una sola: come ci si difende o poter prevenire situazioni del genere?
Red.
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