Verso il bando per alloggi popolari
Il bando deve essere ancora pubblicato ma si percepisce già grande fibrillazione per la dichiarata intenzione del Comune di Lucera di dotarsi di qualcosa che non praticamente mai avuto, cioè una propria graduatoria di potenziali assegnatari di alloggi di edilizia residenziale popolare.
In realtà è in vigore da dieci anni una legge regionale che assegna agli enti locali l’espletamento delle funzioni amministrative, mediante avviso con cadenza quadriennale e con l’indicazione di precisi requisiti e punteggi dettati dalla stessa norma, a partire dal limite massimo di reddito stabilito in 15.250 euro in relazione all’anno 2022.
Per ora sono stati approvati solo gli atti propedeutici (schema di domanda, modelli di iscrizione e allegati vari), ma c’è già un sacco di gente che sta cercando di capire come fare per accedere, in vista di questa lacuna che Palazzo Mozzagrugno dovrebbe colmare al più presto, visto che in zona 167 sono in costruzione 26 appartamenti destinati proprio allo scopo, sulla base di un capitolo speciale del Contratto di Quartiere, senza contare che non sono rare le richieste da parte di Arca Capitanata di nominativi a cui aggiudicare un immobile che nel frattempo si sarebbe liberato.
Questo adempimento va svolto considerando anche una concertazione con le organizzazioni sindacali confederali e quelle degli inquilini e assegnatari maggiormente rappresentative sul territorio, come Cisl, Assocasa, Sunia e Unia Uil che in effetti hanno preso parte a un incontro avvenuto a marzo scorso a Corso Garibaldi e che è servito anche come conferma della bontà della procedura documentale adottata, salvo la richiesta di eliminare la richiesta del pagamento del bollo di 16 euro da allegare alla domanda, istanza che all’Ufficio Casa hanno ritenuto non accoglibile sulla base di una consultazione con l’Agenzia delle Entrate. La verà difficoltà sarà invece quella di garantire che i legittimi assegnatari entrino materialmente in possesso dell'abitazione che magari sarà già stata occupata abusivamente in precedenza.
r.z.
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