No Tari? No carta d'identità
A giudicare dalle reazioni registrate per strada o fissate sui social, è dilagante il malcontento generato dai nuovi aumenti della Tari a Lucera, al di là di quelle che possono essere le motivazioni di carattere tecnico, finanziario o gestionale. Ai cittadini interessa pagare meno, specie quelli che si impegnano nella raccolta differenziata e che invece assistono a comportamenti menefreghisti magari dello stesso vicino di casa, senza contare la percentuale sempre più alta di evasori individuati ma impuniti oppure affatto ricercati.
Basta leggere la bacheca di Luceraweb per trovare un campionario di critiche e proteste alle disposizioni dell’Amministrazione Pitta, sebbene sia oggettivo rilevare che si tratta del settimo rincaro consecutivo e quindi di un trend inarrestabile. Il dato recente, però, mostra come le somme richieste a famiglie e imprese siano lievitate di almeno un terzo in quattro anni, facendo raggiungere ai pagamenti cifre ormai non più sopportate.
Nel silenzio comprensibile della maggioranza, e di quello meno spiegabile della minoranza a Palazzo Mozzagrugno, una posizione viene invece espressa dalla sezione locale della Democrazia Cristiana che fa notare come imposte e balzelli ricadano solo su una parte della popolazione.
“Un’altissima percentuale di contribuenti viene meno al proprio dovere, spesso non per reale indigenza economica – è scritto in una nota del commissario cittadino Giulio Capobianco – ma il nostro auspicio è che si possano rivedere le decisioni prese e al contempo amplifando e migliorando il servizio di riscossione coatto, anche se siamo ben consapevoli che non favorisce la benevolenza degli elettori. Va anche considerato, però, il legittimo diritto di chi è in regola con i pagamenti e con la coscienza e che tra questi ci sono famiglie che versano la propria quota non senza enormi sacrifici, e difficilmente potrebbero onorare questo surplus di spesa, andando probabilmente ad aumentare la lista dei morosi. Invitiamo l’Amministrazione comunale a eliminare situazioni spiacevoli di ingiustizie sociali, e lanciamo la provocazione di voler negare il rinnovo della carta di identità o qualsiasi altro servizio per chi non risultasse in regola con i pagamenti. Sappiamo bene che si tratta di diritti inalienabili, ossia innegabili a nessuno, ma se si vogliono invocare i propri diritti, si deve avere anche la consapevolezza di dover assolvere ai propri doveri”.
r.z.
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