Bufera al Comune per gli stipendi in ritardo
Il 27 di ogni mese è il giorno magico per i dipendenti pubblici degli enti locali, perché si aspettano l’accredito dello stipendio sul proprio conto. E’ una delle certezze della (loro) vita da quando firmano il contratto, talmente consolidata che su quella data fanno affidamento magari anche per fissare il pagamento della rata del mutuo o di una scadenza personale o familiare.
E invece quelli del Comune di Lucera per novembre avevano capito già dalla settimana scorsa che qualcosa non stesse andando per il verso giusto, perché non erano stati recapitati con il consueto anticipo i cedolini con l’indicazione delle somme degli emolumenti spettanti ai 114 lavoratori attuali che in effetti ieri non hanno visto l’atteso bonifico.
In realtà già dalla sera prima si stava materializzando una querelle che promette di avere strascichi per diverso tempo, innescata dalla Rappresentanza Sindacale Unitaria che si è preparata redigendo un durissimo comunicato. All’apertura degli uffici di ieri stesso, è stato poi inviato non solo al sindaco, al segretario generale, al dirigente del settore finanziario e agli assessori competenti al Bilancio e al Personale, ma anche all’Organismo di Valutazione e al Prefetto.
La presa di posizione, firmata da tutti e cinque i delegati, cioè Sabrina Tagliaferri, Gianluca Montanaro, Michele Polito, Alberto Ferrara e Giancarlo Flaminio, si è rivelata direttamente come una diffida e messa in mora formale, ai sensi e per gli effetti dell'art.1219 del Codice Civile, “ad adempiere al versamento degli stipendi spettanti e relativi al mese di novembre, entro e non oltre il termine di 3 giorni dal ricevimento della presente, fatti salvi i maggiori danni ed interessi. Vi significhiamo inoltre che – si legge nella missiva - qualora non ricevessimo positivo riscontro, agiremo come riterremo più opportuno per la tutela dei diritti ed interessi dei dipendenti del Comune di Lucera, con riserva di adire le competenti vie legali, per il rimborso delle spese, interessi di mora e risarcimento dei danni. Il mancato accredito dello stipendio, ascrivibile a vostra esclusiva colpa, è aggravato dal fatto che nessuna comunicazione o avviso giustificativo, sebbene ininfluente, provenisse da alcuno dei destinatari in indirizzo”.
In effetti tra buona parte dei dipendenti serpeggia grande sdegno per non essere stati messi al corrente preventivamente di quanto (non) stava maturando negli stessi uffici nei quali lavorano, poi appoggiando un’iniziativa congiunta che ha segnato subito e in maniera chiarissima una grande distanza tra le parti, visto che la reazione politica è stata altrettanto risentita, perché ritenuta un vero e proprio sgarbo.
“Noi abbiamo denaro a sufficienza per fare questo e altro – ha riferito il sindaco Giuseppe Pitta che non ha affatto gradito questa situazione, partendo dall’invio del documento alla prefettura – e non ci sono certo problemi a garantire quei circa 400 mila euro che servono per gli stipendi mensili. E’ accaduto un fatto spiacevole, certo, ma non credo sia la fine del mondo se una volta si possa slittare di uno o due giorni. Debbo ricordare che mai un’Amministrazione ha avuto così tanta attenzione per il settore del Personale, abbiamo un assessore esclusivamente dedicato (Alfonso Trivisonne, ndr) che ritengo sia il migliore degli ultimi decenni, abbiamo effettuato un numero di assunzioni record in ogni ambito della pianta organica e abbiamo dimostrato di essere attenti a qualunque situazione si sia stata rappresentata. Non è questo il modo di rapportarsi, ma non escludo si chiedere direttamente spiegazioni ai firmatari di quella lettera”.
Ma cosa è accaduto veramente? In realtà non si sa con certezza, e probabilmente mai lo si saprà, anche perché durante la mattinata di ieri si sono accavallate così tante versioni della stessa situazione da mettere in forte imbarazzo anche l’assessore al Bilancio Antonio Buonavitacola, senza contare che una di queste coinvolge direttamente il Consiglio comuanale, perché lo sblocco della soluzione sarebbe stato legato alla variazione di bilancio che l’assemblea è chiamata ad approvare domani.
Dal settore economico e finanziario di Palazzo Mozzagrugno, il dirigente Raffaele Cardillo ha assicurato l’emissione dei mandati già mercoledì e quindi un allineamento delle spettanze entro domani, sebbene diversi stipendi siano arrivati già oggi, riferendo con una certa e insolita stizza di un “problema tecnico” nella correlazione tra ente e istituto bancario tesoriere che ha determinato quello che si è rivelato come un incidente registrato solo un’altra volta in questo secolo, ma con uno scenario completamente diverso e decisamente più grave.
Era settembre 2014, a Corso Garibaldi le casse erano praticamente vuote a seguito di una situazione di bilancio disastrosa, ma in quella occasione l’allora sindaco mise le mani avanti e convocò tutti nel Teatro Garibaldi per comunicare lo stato delle cose, arrivando a commuoversi davanti a funzionari di ogni livello. Antonio Tutolo si era insediato da poche settimane e già allora si parlava di dissesto finanziario che poi invece venne sancito solo cinque anni dopo, esattamente il 4 novembre 2019, con ripercussioni che ancora oggi non sono rientrate per il debito maturato fino alla fine di quell’anno. In quella occasione, comunque, si verificò un ritardo di 15 giorni nell’erogazione dei compensi, e fu un caso isolato che non si è più ripetuto, anche perché cominciò una lunga serie di richieste di anticipazioni di cassa alla banca stessa.
Riccardo Zingaro
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