‘Passo del Lupo’ è di nuovo aperta
La galleria Passo del Lupo ha riaperto oggi pomeriggio, come ampiamente preannunciato, al termine di un altro lotto di lavori di messa in sicurezza, avviato agli inizi di settembre scorso da Anas che sta lentamente continuando la sua opera di installazione delle cosiddette centine metalliche sotto il soffitto.
E non è l’unica buona notizia per la popolazioni che vivono e le aziende che operano a ridosso del traforo e quindi del confine tra Puglia, Molise e Campania, perché tre mesi fa era stato già concordato con i sindaci che dal 2025 non verranno effettuate più chiusure se prima non sarà realizzato un percorso alternativo.
Due sono quelli ipotizzati: uno di circa 900 metri che corre quasi parallelo al tunnel con sbocco sulla provinciale nel territorio di Volturino e caratterizzato da terreni in buona parte da espropriare, e un altro di una distanza quasi doppia ma da ricavare su una strada comunale di Volturara. Per entrambe le opzioni sono andate avanti in queste settimane le interlocuzioni con la triade di sindaci designati per i rapporti più diretti con Anas, cioè Giovanna Santacroce di Volturino, Carmine Agostinelli di San Bartolomeo in Galdo, nel Beneventano, e Vincenzo Zibisco di Volturara.
“C’è da approfondire una serie di questioni tecniche, procedurali e pure finanziarie – ha fatto sapere quest’ultimo – e ci faranno sapere al termine degli studi di fattibilità che proprio Anas sta conducendo”.
Assieme a diversi altri colleghi, da tempo sono attivi nel portare avanti le istanze delle comunità che rappresentano, alle prese con problemi e disagi dovuti alla prolungata interdizione di una passaggio fondamentale per l'economia e la vita sociale di un vasto territorio, e le hanno ribadite anche in un incontro pubblico promosso il 9 settembre scorso a Palazzo Dogana dai senatori Anna Maria Fallucchi per la Puglia e Mimmo Matera per la Campania.
In quegli stessi giorni, inoltre, il consigliere regionale Antonio Tutolo aveva allestito e poi rimosso un presidio direttamente sul posto, con tanto di tenda piazzata all'ingresso della galleria dove è rimasto a dormire per un notte, a poi affiancato da alcuni cittadini della zone interessate. Nell’occasione non ha nascosto dissenso per la decisione che era stata prese, ritenendo che in questa maniera gli interventi non riprenderanno mai, auspicando invece lo stanziamento di una somma sufficiente (9 milioni di euro) a garantire una volta per tutte il completamento dell’opera, i cui lavori stanno andando avanti già da sei anni, con aperture e chiusure intermittenti.
“A mio avviso – disse - il percorso alternativo, oltre a essere complesso dal punto di vista tecnico e burocratico perché andiamo incontro ad espropri e altre difficoltà, rappresenterebbe un dispendio di soldi e non sarebbe una soluzione per tutti, visto che esclude sicuramente il passaggio dei mezzi pesanti. Comunque c’è il rischio che la galleria non riapra più. Potrebbe accadere infatti che nelle lungaggini per la realizzazione di una strada secondaria, la galleria subisca nel frattempo ulteriore deterioramento e venga per forza bloccata al transito dei mezzi. A quel punto non avremmo né la strada alternativa né il tunnel”.
Riccardo Zingaro
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