Al tribunale non traslocano le speranze
Quella scala da trasloco non può certo passare inosservata davanti all’ingresso del tribunale di Lucera, specie se opera da diverse settimane e ci resterà per qualche altra ancora. E allora cosa sta succedendo dentro e fuori l’ex Palazzo di Giustizia? Tanto e niente.
Dipende dalle interpretazioni e suggestioni del periodo, ma sempre partendo dai fatti concreti. Quello che è certo, quindi, è il trasferimento di tutto quanto era custodito al suo interno, in termini di suppellettili e materiale cartaceo, a seguito di disposizione del presidente dell’ufficio giudiziario di Foggia. Del resto, si tratta semplicemente dell’attuazione dell’indicazione di legge che indicava in soli cinque anni la disponibilità degli ambienti a favore del ministero. Detto in maniera più cruda, dal 2018 era in corso un’occupazione senza titolo.
A ogni modo, la nuova destinazione di tutti gli scatoloni è rappresentata da alcuni locali messi a disposizione dal Comune capoluogo in zona periferica, dove stanno trovando spazio fascicoli, provvedimenti e sentenze ormai passati tutti in giudicato, ma anche pezzi di aule di udienza, per fortuna non tutti. A breve dovrebbe toccare anche alla biblioteca dell’ex Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e ai suoi arredi, ma su questa e altro stanno letteralmente vegliando alcune persone direttamente interessate affinché tutti si svolga nel rispetto di cose, patrimoni e storia di quel luogo.
I più impegnati (e presenti) in questo periodo sono Giuseppe Agnusdei, presidente del comitato nazionale dei tribunali soppressi nel 2013 che in quella struttura è stato molto e tanto altro, e assieme a lui c’è soprattutto Giovanni Tucci, presidente dell’Associazione territoriale forense di Lucera che racchiude circa 150 membri, aderenti anche oltre i confini cittadini.
Nei giorni scorsi c’è stato un sopralluogo a cui ha preso parte pure il sindaco Giuseppe Pitta, in questo momento strategicamente abbottonato come tutti su quello che potrebbe essere ma non è, su quello che potrebbe accadere ma non si vede.
Di sicuro c’è invece che con l’inizio del nuovo anno prenderanno il via interventi già appaltati e aggiudicati direttamente dal ministero della Giustizia, per un importo di oltre 2 milioni di euro, e che riguarderanno la quanto mai necessaria messa in sicurezza delle parti esterne dell’edificio, cominciando dalla riparazione delle parti del tetto deteriorate da infiltrazioni. Chi è stato al suo interno, però, riferisce comunque di una condizione dello stabile anche migliore di quello che ci si sarebbe aspettati per un immobile sostanzialmente abbandonato da oltre dieci anni e che già aveva bisogno di lavori all’epoca della sua chiusura.
Ma i mesi necessari per concludere l’operazione edilizia potrebbero essere anche utili a far iniziare un annunciato iter legislativo di natura parlamentare, finalizzato a rivedere finalmente la vecchia riforma della geografia giudiziaria che tanti danni e problemi ha comportato nell’amministrazione della giustizia, e nessun beneficio ha portato alla popolazione di Capitanata e del resto d’Italia, a eccezione delle ben note categorie favorevoli ai maxi accorpamenti di presidi.
Entro il 31 dicembre 2025 si dovrà decidere sulla sorte di quelli abruzzesi “prorogati” a causa delle conseguenze del terremoto, e alcuni insulari, ma quello potrebbe essere lo slot giusto per inserire anche il recupero delle criticità accertate negli anni, con proprio Lucera ma anche Rossano Calabro e Bassano del Grappa ritenute le più conclamate.
Di buono c’è che la Regione Puglia si è già espressa favorevolmente per l’accollo delle spese di gestione e la Provincia di Foggia ha invocato la riapertura di Lucera. Il Comune, invece, dovrebbe provvedere ai costi di sistemazione definitiva prima di far tornare giudici, avvocati, cancellieri e soprattutto cittadini. Si parla di qualche milione di euro per il quale si potrebbe anche trovare una fonte di agevole finanziamento, e non è escluso il mutuo, comunque un investimento ineccepibile a fronte di quella che sarebbe una storica (e sospirata) ripresa delle attività in Piazza Tribunali.
Con quale territorio di competenza? Questo è uno dei temi ancora da affrontare perché la politica avrà certamente la sua parola specifica, ma l’ipotesi più realistica sarebbe quella di dividere la provincia praticamente con una linea idealmente verticale, assegnando a Lucera i Monti dauni, l’Alto Tavoliere e la parte ovest del Gargano fino a Peschici. Foggia avrebbe quindi l’altra metà da Vieste e fino a Manfredonia, e poi scendendo fino al Basso Tavoliere e dintorni.
Con questo scenario, sarebbe ancora più prezioso e determinante assicurarsi il completamento della SP.109 che collega Lucera e San Severo, città che quindi dovrebbe guardare non più a Foggia, percorrendo una Statale 16 altrettanto pericolosa, per i suoi legittimi desideri di giustizia.
Riccardo Zingaro
(Luceraweb – Riproduzione riservata)