21/12/2024 11:42:39

Le mamme che leggono al Manzoni-Radice

Sono state una ventina le mamme di alunni della scuola infanzia e primaria dell’istituto comprensivo Manzoni-Radice di Lucera che hanno aderito all’appello lanciato dalla biblioteca scolastica intitolata alla memoria di Davide Aurelio. Per una decina di giorni, vestite da elfi, armate di campanelli e dotate soprattutto di libri e albi illustrati che nel frattempo sono stati donati anche da tante famiglie della comunità di Piazza Di Vagno e dintorni, sono andate in giro per le classi a leggere storie, a raccontare vicende scritte e in generale a promuovere un’attività concepita nel progetto “Mamme che leggono”, ideato e coordinato dalle docenti Annamaria Bartoccioli e Maria Cristina Fatigato. E’ stata un’invasione pacifica, colorata e rumorosa, conseguenza di un percorso di formazione che ha restituito sorrisi, riflessioni e volti incantati, probabilmente non abituati ad avere un testo davanti ad eccezione di quelli scolastici. 
“Hanno dato vita ad un’esperienza che dello spirito del Natale aveva tutto – hanno fatto sapere le due insegnanti – prendendo a cuore il desiderio sempre acceso di stupore e meraviglie che nutre i bambini, organizzando e dedicando il proprio tempo dopo aver scelto i testi ed essersi preparate per leggerli nel più efficace dei modi, giocando di complicità tra loro. Si sono aiutate e sostenute, hanno messo in comune, in un vortice di virtuosi scambi, idee, materiali e competenze, divenendo l’una per l’altra risorsa e sostegno.

Hanno mostrato capacità ideative e organizzative, entusiasmo e una tale voglia di fare tale che il progetto delle letture itineranti continuerà con altre tappe, nuove voci e diverse storie. E’ stata una vera esperienza di comunità educante, grazie as mamme che leggono e che si sentono, attraverso questo piccolo servizio, il ‘respiro’ delle mura che accolgono i bambini, attraverso cui è arrivata nuova luce che va oltre quella del Natale, perché è quella della generosità e dell’autentica passione che, pian piano, si fa competenza”.

r.z. 
 

(Luceraweb – Riproduzione riservata)

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