Circolo Auser al gusto di peperoncino

Se si potesse associare un gusto, sarebbe sicuramente quello del peperoncino per rappresentare una nuova iniziativa sociale a Lucera: la costituzione di un circolo Auser, l’organismo di volontariato e promozione sociale impegnato nel favorire l'invecchiamento attivo delle persone anziane.
Il sodalizio è nato sostanzialmente dall’interno di quella Associazione “Amici del peperoncino” che ha superato da poco il suo primo anno di attività, e la prima iniziativa contestuale al congresso è stato un convegno che ha analizzato il contesto cittadino a livello sociale, economico e demografico.
A capo del direttivo c’è sempre Tonio Fusco, con la nuova dirigenza che è stata benedetta dal presidente regionale Biagio D’Alberto e da quello provinciale Geppe Inserra, alla presenza del responsabile locale della Pro Loco, Stefano Ciccarelli.
Oggi Auser in Italia ha oltre 1.500 sedi, conta 300.000 iscritti e 40.000 volontari. Per la provincia di Foggia, quella di Lucera è la settima struttura operativa, dopo quella del capoluogo a cui si aggiungono San Severo, Manfredonia, San Marco in Lamis, Vico del Gargano e Castelnuovo della Daunia con circa 500 iscritti.
“Ci stiamo impegnando a combattere la solitudine che è uno dei mali peggiori – ha spiegato Fusco – ma nello stesso tempo non ci giriamo dall’altra parte quando si tratta di analizzare la situazione in cui viviamo, cercando di dare il nostro contributo anche in termini di tutela dei diritti e di diffusione della solidarietà. Stiamo assistendo anche a Lucera a un fenomeno dello spopolamento che ormai è devastante sotto tutti i punti di vista, non solo numerico, comunque considerando che nel giro di pochi anni la popolazione è crollata sotto i 30 mila residenti. Guardare i dati e le statistiche è deprimente, ma ci aiuta a capire meglio cosa non va e cosa si potrebbe fare.

Stiamo vedendo che vanno via non solo i giovani, ma anche gli anziani genitori che preferiscono raggiungere i figli nelle località dove hanno trovato lavoro e nuova vita, per cui tutto questo ricade negativamente anche sul patrimonio immobiliare. Vogliamo dire la nostra anche nella programmazione del Piano sociale di zona, con interventi a favore di tutte le fasce di età. Mettiamo subito in campo due proposte: la creazione di orti sociali e di un centro polivalente per anziani”.
r.z.
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