Gli agricoltori sono tornati a protestare

Gli agricoltori italiani un po' di tutta Italia stanno tornando in strada, a bordo dei trattori che restano il simbolo principale di una protesta già animata fortemente l'anno scorso proprio di questi tempi. E in effetti a distanza di mesi sono tornati a chiedere praticamente le stesse cose. Sul territorio di Capitanata i temi sono quelli soprattutto della crisi idrica, del rincaro dei costi di produzione tra manodopera, materie prime ed energia, e del sostegno istituzionale regionale e nazionale del settore che invece non riescono a vedere con concretezza.
In provincia di Foggia al momento sono tre i presidi allestiti e che si vanno rinforzando con il passare delle ore, in vista dell'avvio della mobilitazione prevista per la giornata di oggi.
Oltre a quello nei pressi di Pietramontecorvino, ci sono mezzI agricoli sulla Statale 16, nei pressi di Foggia nell'area del Green Park e sulla Statale 17, nei pressi di Lucera al distributore Tamoil.
Ad animare quest’ultimo è Antonio De Rosa che è anche responsabile regionale del movimento Agricoltori Italiani.
L’imprenditore non ha voluto ancora rivelare quali saranno le iniziative in programma, tranne quella di un incontro a Bari tra il governo regionale e i rappresentanti della filiera, ma ha confermato la forte motivazione sua e dei colleghi a innalzare il livello della visibilità delle manifestazioni.
“Dopo un anno non è cambiato praticamente niente – hanno detto – anzi continuaimo a vedere speculazioni da parte dell’industria sulle nostre produzioni che ci vengono pagate una miseria e loro guadagnano su di noi e sul consumatore finale, i costi di gestione sono sempre più alti, per carburanti ed energia tra gas ed elettricità, non abbiamo acqua da quasi sei mesi e tra poco non ci sarà nemmeno per le nostre case, scuole e uffici. Le istituzioni devono trovare il modo di garantire la risorsa a tutti e di favorire l’irrigazione con le adeguate infrastrutture, finanziando questo tipo di opere e non i teatri o i campi sportivi. Dobbiamo sopravvivere e la gente deve capire che l’agricoltura serve a tutti mentre quelle cose solo a pochi. Ci siamo sentiti presi in giro dopo tutti i tavoli tecnici regionali e nazionali a cui abbiamo partecipato e tutto quello che abbiamo fatto l’anno scorso, le rassicurazioni che abbiamo avuto si sono rivelate false. Stavolta vogliamo risposte concrete e immediate”.
r.z.
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