30/01/2025 16:48:26

L'emergenza idrica verso il Consiglio regionale

Le iniziative di protesta e sensibilizzazione da parte dei consiglieri regionali Antonio Tutolo e Rosa Barone, sulla crisi idrica pugliese e in particolare di Capitanata, ha provocato reazioni e provvedimenti a tutti i livelli.
Dopo la lettera inviata stamattina al Governo nazionale dal presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano, con cui ha invocato la sospirata realizzazione della condotta del Liscione per un  collegamento efficace e propizio con il Molise, poco fa la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, ha annunciato la proposta di convocare una seduta monotematica a Bari sul tema.
“La scarsa disponibilità delle risorse idriche – ha fatto sapere - che sta provocando una crisi sul nostro territorio richiede una discussione urgente sia per tamponare la situazione attuale ma anche soprattutto per programmare il futuro. In questi giorni ho ricevuto e condiviso le preoccupazioni dei consiglieri regionali Tutolo e Barone in merito all’emergenza sul territorio foggiano”.

Intanto, è polemica a distanza tra Tutolo e Barone da una parte e il gruppo di Fratelli d’Italia, rappresentato dal capogruppo Renato Perrini, assieme ai colleghi Dino Basile, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Tommaso Scatigna e Tonia Spina che hanno attaccato: “Ma contro chi hanno occupato l’aula? Contro il Governo Meloni, che ha poco più di due anni di vita, o contro il Governo Emiliano che ha circa 10 anni di vita, durante i quali l’assessore Raffaele Piemontese (foggiano come loro e del Pd) ha avuto fino a tre mesi fa anche l’importantissima delega alle risorse idriche? Non lo ricordiamo a caso, ma perché esattamente quattro anni fa proprio Piemontese, fresco di nomina, andò a Foggia a incontrare i dirigenti del Consorzio per la Bonifica della Capitanata a promettere che la Regione avrebbe portato a termine l’opera ‘strategica e unica realizzabile’ di una condotta di appena 10 km dalla diga del Liscione a Finocchito che avrebbe convogliato nella provincia di Foggia dai 40 ai 70 milioni di metri cubi di acqua, dei 220 milioni che il Molise butta in mare. Le parole di Piemontese furono: ‘Questo è un progetto in cui le carte possono trasformarsi in opere concrete’. In quell’occasione sempre il loro conterraneo e vice presidente della Giunta sostenuta sia da Tutolo sia dalla Barone (che peraltro è stata anche assessore) rassicurò che c’erano già state interlocuzioni con il Molise. Quindi, prima di occupare l’aula e mettere in scena la protesta contro il Governo Meloni, perché non hanno chiesto a Piemontese: che fine ha fatto il progetto? E a che punto sono le interlocuzioni con il governo molisano? Ricordiamo che stiamo parlando di un accordo che prevedeva anche la gestione condivisa delle risorse idriche dei bacini dei fiumi Fortore e Biferno (invasi di Occhito, Ponte e Liscione). A questo va aggiunto che il Consorzio ha ottenuto 35 milioni di euro dal Pnrr per progetti cruciali: uno di questi potrebbe proprio essere la condotta del Liscione. I prossimi mesi la campagna elettorale porterà ciascun consigliere regionale alla ricerca di una maggiore visibilità, su temi seri, qual è sicuramente il problema della siccità nel foggiano, l’invito è a un senso maggiore di responsabilità da parte di tutti”.

La risposta dei due diretti interessati (che nel frattempo hanno incassato apprezzamento e sostegno da Confagricoltura) è arrivata nel giro di pochi minuti: “Fin dal primo momento delle iniziative legate alla risoluzione dei problemi idrici non abbiamo voluto fare polemiche, anzi abbiamo cercato di coinvolgere tutti i consiglieri regionali perché la situazione è drammatica non soltanto in provincia di Foggia ma in tutta la Puglia. Naturalmente in Capitanata è più grave che altrove, ma questo non significa che accettiamo provocazioni dai colleghi di Fratelli d’Italia su un tema di grande interesse generale:  queste dichiarazioni non portano da nessuna parte e non risolvono i problemi per i quali abbiamo invitato tutti a occuparsene insieme a noi. “Nel merito, è bene ricordare che chi deve sbloccare la situazione è il Governo nazionale, perché l’auspicato accordo con il Molise, indicato anche dal presidente Emiliano, non si raggiungerà mai per via della inspiegabile indisponibilità della controparte. Si tratta di una questione in cui l’esecutivo di Giorgia Meloni ha il ruolo fondamentale di mediazione e sarebbe opportuno avviarla anche con una certa velocità. Far finta di non sapere che un conto è la disponibilità di un assessore pugliese a realizzare un’opera e un’altra è indurre a procedere una regione riluttante, in questo caso il Molise, è quantomeno sconcertante. Ricordiamo pure che sul tavolo non c’è solo la condotta del Liscione ma anche Piano dei Limiti, il cui finanziamento è stato dirottato in Abruzzo, dopo il terremoto de L’Aquila, e infine la diga di Palazzo D’Ascoli, che attende da decenni di essere finanziata. C’è da lavorare e non da fare polemiche inopportune. Per questo è inutile cercare di sviare o di confondere i cittadini; le futili insinuazioni non ci interessano e non aiutano a risolvere un’emergenza che è sotto gli occhi di tutti. Ci interessa invece molto trovare la soluzione a un problema di estrema gravità e destinato ad acuirsi nei prossimi anni. Se i colleghi di Fratelli d’Italia se ne vogliono occupare insieme a noi, ne siamo felici. Per noi è importante risolvere il problema e non perderci in chiacchiere, perché non c'è più tempo da perdere”.

Red. 
 

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