Passo del Lupo, tutti contro nuove chiusure

Ieri sera al Comune di San Bartolomeo è stato convocato un tavolo dal sindaco Carmine Agostinelli a cui hanno preso parte non solo i rappresentanti della ventina di comunità della Valfortore e dintorni, pugliesi, molisani e campani, ma anche imprenditori agricoli e autotrasportatori che operano sul confine a utilizzano giornalmente la galleria Passo del Lupo per la quale si prospetta una nuova interdizione a fine aprile.
Sono intervenuti anche i consiglieri regionali Antonio Tutolo e Rosa Barone, e il loro collega Joseph Splendido solo telefonicamente, ma preannunciando l’acquisizione di ulteriori finanziamenti su un dossier decisamente caldo.
L’appuntamento è servito per fare il punto della situazione, ma soprattutto per fare emergere rabbia e frustrazione espresse chiaramente dal padrone di casa: "Basta chiusure – ha detto Agostinelli – perché Anas dice di non poter fare il bypass che ci aveva prospettato, ma noi non possiamo più sopportare l'interruzione della Statale 17, la nostra pazienza e capacità di mediazione è finita perché ogni giorno in più pesa come un macigno sulle nostre comunità e sulle imprese che sono intenzionate a consegnare le chiavi all’Agenzia delle Entrate. Io mi sono messo dall’altra parte della barricata, e se ci sarà da protestare per strada, sarò il primo a farlo, perché dopo sei anni di lavori è stato completato anche meno di un terzo dell’opera. Di questo passo non finirà più e non ce lo possiamo più permettere".
L’unità di intenti
Nelle ultime settimane la questione ha sicuramente assunto una dimensione nazionale, per cui Agostinelli ha chiamato tutti nel centro campano con l’intenzione di fare sintesi e costituire un blocco unico, “perché il rischio è che si continui ad andare in ordine sparso, anche se ciascuno ha cercato di dare un contributo secondo le proprio possibilità. Questo è invece il momento di far vedere che siamo concordi, vogliamo certezze definitive sui tempi, sulla modalità della procedure, sui finanziamenti a sostegno e sulle soluzioni da trovare”.
L’ipotesi che sarebbe trapelata dalla dirigenza Anas sarebbe quella di un cantiere aperto solo nella fascia notturna 22-6, con l’effetto collaterale di un allungamento ulteriore dei tempi di completamento e magari anche l’aumento dei costi di realizzazione, perché la logistica sul posto sarebbe molto più complicata per chi deve lavorarci.
“Sarebbe un grande passo avanti – ha aggiunto Agostinelli – perché così le popolazioni saprebbero come organizzarsi e mitigare i disagi, e così potremo dire alla gente che una possibilità c’è”.
Più o meno su carreggiate parallele c’è stato finora anche il coinvolgimento del consigliere regionale Antonio Tutolo, capogruppo di “Per la Puglia” che in estate scorsa ha dormito due notti in tenda davanti alla galleria per attirare l’attenzione sul tema, e un paio di settimane fa è andato a sottoporre la questione direttamente al ministro Matteo Salvini, facendoselo presentare proprio da Splendido.
Tutolo e Barone
“Fin dal primo giorno in cui mi sono impegnato su questo problema, ho sempre ritenuto che il primo obiettivo fosse l'unità di intenti tra gli amministratori di tutti i livelli, gli schieramenti e le regioni interessate – ha detto Tutolo – e ho intrapreso iniziative proprio per cercare di far capire quanto fosse dannosa la gestione dei lavori e le continue chiusure. Onestamente non mi ha sorpreso il fatto che Anas ritenga non fattibile l'auspicata bretella sostitutiva, ma adesso dobbiamo pretendere alcune semplici ma decisive cose: un appalto in unico lotto, con il cantiere aperto h24 e affidato a un'impresa veramente capace di realizzare quelle operazioni ricorrendo a personale numericamente adeguato. Anche la soluzione del cantiere aperto solo di notte può essere accettabile, tenendo la galleria aperta di giorno. Andrebbe bene lo stesso, perché il prezzo che sta pagando il territorio è altissimo e non può continuare a farlo. Una seria programmazione dovrebbe comunque puntare alla realizzazione di una nuova galleria, perché quella attuale è chiaramente insufficiente sotto tutti i punti di vista, sicurezza compresa, e da quelle che sono le informazioni in nostro possesso non costerebbe molto di più di quanto si sta spendendo per non risolvere i problemi di quella attuale. Sappiamo che ora la questione è nota anche a Roma da dove ci aspettiamo opportuni finanziamenti per dare risposte concrete ai cittadini, senza andare dietro a progetti che spesso non servono a nulla. Non ci lamentiamo se poi le persone scappano e assistiamo allo spopolamento, perché la politica non le mette in condizioni di restare per vivere e lavorare dignitosamente”.
Pure Rosa Barone ha ritenuto che la prospettiva della nuova galleria possa essere un investimento importante per il territorio, tanto più che la cifra ipotizzata non sarebbe proibitiva. “L’importante è mostrarsi uniti in questo momento storico – ha dichiarato – facendo massa critica anche con il coinvolgimento di tutti gli altri enti, quindi Province e Regioni comprese”.
I sindaci
E chi tiene sotto controllo la situazione del cantiere è sicuramente il sindaco di Volturara, Vincenzo Zibisco, visto che il traforo ricade nel territorio del suo Comune e in parte su quello di Volturino. Ha rivelato di andare spesso sul posto, anche per verificare la veridicità delle affermazioni Anas sull’orario effettivo di lavoro, annunciato in 20 ore giornaliere. Nell’occasione ha tracciato un bilancio tecnico della situazione, riferendo che finora è stata chiusa per porre rimedio a una accertata fessurazione centrale che corre praticamente per quasi tutta la sua lunghezza, determinando infiltrazioni idriche che in effetti sono visibili a chiunque passi, tanto più la sera stessa dell’appuntamento in cui la pioggia cadeva abbondantemente, fuori ma anche dentro il passaggio di 1.373 metri.
“Fino a questo momento sono stati completati 420 metri – ha detto – con l’apposizione delle centine metalliche poi fissate al soffitto con il calcestruzzo. Ma nel frattempo sono stati fatti anche molti lavori accessori, come l’impianto di illuminazione e la realizzazione di strutture esterne. Negli ultimi sei anni è stata chiusa un totale di poco più di dodici mesi. Ci dicono che la galleria non è ‘adeguata’, e in effetti non ha impianto antincendio e di areazione, per cui una nuova galleria sarebbe la soluzione migliore, fermo restando che questi lavori vanno terminati con i minori disagi possibili. Quello che mi preoccupa, invece, è che il vicino viadotto Montauro è in pessime condizioni tanto da rendere necessaria la sostituzione delle travi. Se chiudono quello non abbiamo risolto niente, e già così il senso unico alternato da quattro anni a questa parte non aiuta certamente”.
Un Sindaco decisamente stizzito è quello di Celenza, Massimo Venditti, che ha puntato il dito contro Anas, definendo il suo progetto “vecchio e fuori luogo, peraltro inefficace visto che l’acqua continua a cadere all’interno della galleria. Ci mettono in difficoltà, ci prendono in giro e io sono vicino a chi vive problemi ogni giorno”.
“Quella galleria è troppo importante per l'economia di un territorio molto vasto, ed è bene che si trovi subito una soluzione”, ha aggiunto Domenico Zuppa di Pietramontecorvino, mentre quello di San Marco la Catola, Luigi Piacquadio ha ribadito le necessità di intervenire anche sulla strade provinciali delle vicinanze, così da agevolare il traffico e rendere più sicura la circolazione.
Riccardo Zingaro
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