06/02/2025 11:15:56

Davide Colucci rompe il silenzio su Lucera Capitale

L’incontro di martedì scorso sulle prospettive a breve e medio termine delle attività di Lucera Capitale regionale della cultura 2025 da una parte ha confermato la presenza costante della Regione Puglia nelle attività di programmazione ma anche di “controllo” su quanto in allestimento sui singoli territori designati anno per anno, anche perché mette a disposizione 300 mila euro alla volta, e dall’altra ha fatto prendere atto a qualche scettico in più che la composizione del programma degli eventi è terminato ma non è ancora noto, comprovando che il percorso di preparazione è stato riservato a pochissime persone, prima (e forse unica) tra tutte quel Pasquale Gatta che ha maneggiato anche il dossier della candidatura nazionale, e la settimana scorsa ha infine ricevuto il formale incarico di project manager, dietro compenso alla “sua” agenzia Scopro per 73 mila euro, di cui 31 direttamente a lui con tanto di tredicesima mensilità.
Il cartellone sarà comunque rivelato solo nella giornata di lunedì prossimo e addirittura a Milano, nell’ambito della Borsa Internazionale del Turismo dove la città ci torna per la seconda volta consecutiva per svolgere opera di promozione.
Il sindaco Giuseppe Pitta continua a esultare, dopo aver incassato anche l’endorsement dell’assessora regionale Viviana Matrangola, arrivata personalmente a presenziare alla serata incentrata sulla “Cura dei luoghi”, riferendo di una “grande partecipazione e coinvolgimento che ha caratterizzato fin dall'inizio il percorso verso la candidatura a Capitale Italiana della Cultura e, oggi, con il riconoscimento regionale”.
Ma se la “cura dei luoghi” e la “partecipazione” siano stati concetti realmente concreti nell’ultimo anno e mezzo, cioè da quando si è messa in moto la macchina organizzativa avviata a luglio 2023, più di qualche dubbio viene espresso in maniera dirompente da Davide Colucci, consigliere comunale di maggioranza che ha rotto il silenzio assordante dello schieramento in cui non tutti sono proprio soddisfatti della gestione politica, economica e organizzativa.

La differenza è che l’avvocato lucerino, peraltro coordinatore regionale di Democrazia Sovrana e Popolare, ha avuto il singolare coraggio di esprimersi pubblicamente: “Dopo gli ultimi accadimenti pubblici, le dichiarazioni ascoltate da varie fonti e dall’analisi della oggettiva situazione attuale – ha scritto in una nota - ritengo sia doveroso esprimere il mio punto di vista, perché non si possono più accettare le criticità derivanti da situazioni che rischiano di ridurre la credibilità e l’immagine della città. Ricordo a me stesso e all’Amministrazione di cui faccio parte che i luoghi vanno visti e vissuti anche con l’occhio, le gambe e le ruote di chi arriva da fuori come turista in questi giorni. Io l’ho fatto, e non mi sono trovato affatto bene. Nel centro storico ci vuole ormai il navigatore anche per i residenti, tanto più per un visitatore che ovviamente non conosce tutti i cantieri aperti e tutti gli sbarramenti che stanno provocando disagi anche a chi abita. Se questo ipotetico turista girasse per i monumenti, non troverà bagni pubblici e poco e male di fruibile: il Teatro Garibaldi è chiuso e non si sa quando riaprirà, lo stesso dicasi per i mosaici di San Giusto; l’Anfiteatro è stato chiuso lunedì senza comunicazione pubblica, sarà sottoposto a lavori per mesi e non sarà accessibile; alla fortezza svevo-angioina si è verificato un piccolo crollo delle mura e da altre parti ci crescono gli alberi sopra, e non si è ancora capito di chi sia la competenza per intervenire (Soprintendenza o Comune che ne è proprietario, ndr) prima che i danni divengano irreparabili; al Museo Fiorelli mancano tre pezzi importanti da ammirare, come il busto di Proserpina che starà in Cina fino a primavera inoltrata. Questa descrizione è oggettiva e non contestabile, rilevata da chi ha dimostrato a più riprese di non voler fare polemica ma badare alla concretezza delle cose. Però credo sia arrivato il momento di dirle come stanno, sia dal punto di vista organizzativo che politico. Siamo arrivati a febbraio inoltrato e i lucerini non conoscono ancora quale sarà il programma degli eventi di Lucera Capitale. Posso capire che esista una precisa strategia di comunicazione al riguardo, posso immaginare che ci aspetta un cartellone bellissimo, ma quando viene reso noto che verrà presentato lunedì prossimo solo alla Bit di Milano, senza che i consiglieri comunali siano stati almeno preventivamente edotti, allora significa che manca qualsiasi considerazione per il ruolo che gli eletti svolgono in rappresentanza del popolo. Tanto meno è stato chiesto a qualcuno, sicuramente non a me, di dare un eventuale contributo di idee o indicazioni. E per quello che mi è stato riferito da vari componenti, nemmeno il comitato tecnico-scientifico è stato mai convocato di recente. Questo mi lascia supporre che in pochi abbiano deciso per tutti, e allora mi chiedo dove sia quel tanto decantato coinvolgimento popolare di cui giustamente ci si è vantati anche durante l’audizione a Roma e pure l’altra sera. E spero di non dover chiedermi a dicembre quali siano stati i risultati reali di cui la città abbia potuto beneficiare in questi mesi tanto attesi e per i quali ho visto tanto impegno messo da persone e associazioni che ci credono veramente. La mia appartenenza alla maggioranza in questo momento non è in discussione, ma non ho intenzione di voler essere associato a dinamiche su cui esprimo forti perplessità, perciò il cartellino giallo mi sembra il simbolo migliore per esprimere il mio attuale stato d’animo. Voglio essere fiducioso sul fatto che ci siano ancora margini di recupero della condivisione di piani e obiettivi realmente allargati alla forze buone di Lucera che non meriterebbe un’altra grande delusione su cui ci sono tanti rischi ma anche chiari segnali e avvertimenti”.

Prima di lui, un’altra contestazione metodologica era arrivata dalla minoranza, con Antonella Matera che aveva manifestato il chiaro timore di un flop già registrato a Monte Sant’Angelo l’anno scorso, sospetto derivante dal fatto che la gestione tecnica è esattamente la stessa, parlando di clientelismo da parte del Pd e assenza di visione strategica.

Riccardo Zingaro

 

(Luceraweb – Riproduzione riservata)

Condividi con:

0,0313s.