18/02/2025 10:37:09

Carlantino vuole andare con il Molise

“Come spesso accade, anche il nostro ultimo appello è caduto nel vuoto. A questo punto stiamo valutando seriamente il referendum affinché Carlantino sia compreso nella provincia di Campobasso e passi dalla Puglia al Molise”. 
È con queste parole che il sindaco di Carlantino, Graziano Coscia, torna sull’avvenuta soppressione della dirigenza scolastica afferente all’ormai ex istituto comprensivo dei Monti dauni, con sede a Celenza Valfortore, di cui erano parte le scuole locali. Con il nuovo dimensionamento che andrà in vigore da settembre, il presidio è stato azzerato e smembrato, con la conseguente collocazione della segreteria al Mandes di Casalnuovo Monterotaro.
“Questo significa che le famiglie di Carlantino, quando avranno bisogno di recarsi in segreteria, in luogo dei 7 chilometri che occorrevano per raggiungere Celenza, dovranno fare un viaggio di 35 chilometri e 40 minuti d’auto per recarsi negli uffici. Dei diritti di alunni e relative famiglie si fa carta straccia, costringendo i genitori a percorrenze che d’inverno diventano ancora più lunghe a causa di pioggia, ghiaccio e neve. Senza considerare l’aggravio dei costi. Il messaggio che la Regione Puglia e il presidente Michele Emiliano lanciano con questo provvedimento è mortificante, perché accelera il già avanzatissimo processo di abbandono dei Comuni delle aree interne. La scuola è un diritto garantito dalla Costituzione, per tutti, anche per i nostri paesi. Per la Regione ormai siamo centri lontani, marginali, una seccatura di cui si può fare a meno. Questo è inaccettabile”.
Il primo cittadino ha chiesto al governo regionale di tornare sui propri passi e riaprire la dirigenza scolastica di Celenza, istanza rivolta anche dal sindaco di Vieste e presidente della Provincia di Foggia, Giuseppe Nobiletti, contrario all’accorpamento dell’alberghiero Mattei all’istituto Fazzini-Giuliani. 
“Se nei prossimi giorni non avremo risposte, ci mobiliteremo attuando forme di protesta molto forti, compresa la richiesta referendaria per aderire alla provincia di Campobasso” ha annunciato Coscia. L’iniziativa sembra abbia pieno sostegno da parte del Molise e ha acceso una speranza anche per la sopravvivenza stessa della regione molisana e dell’intera provincia di Campobasso. Non solo, il passaggio di Carlantino rappresenterebbe un patrimonio enorme soprattutto per quanto riguarda le risorse idriche con il passaggio contestuale al Molise della diga di Occhito.

Dopo il taglio della dirigenza scolastica, per i 13 comuni dei Monti dauni settentrionali restano in piedi solo due poli: quello di Casalnuovo (con dentro anche Casalvecchio, Pietramontecorvino e poi pure Carlantino, Celenza e San Marco la Catola) e quello di Biccari, con il Roseti che comprende anche i plessi di Roseto, Alberona, Motta e Volturino, questo ultimi due precedentemente associato proprio a Celenza.

Red. 

(Luceraweb – Riproduzione riservata)

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