L'inverno demografico di Lucera e Monti dauni

Continuano a essere negativi i segnali indicatori dello spopolamento che non riguarda solo i Monti dauni, ma anche la stessa Lucera dove il numero di residenti è in caduta libera, senza che si riescano a trovare elementi e soluzioni in grado di invertire le tendenza o perlomeno riscaldare questo lungo inverno demografico in corso.
I dati parlano chiaro, e sono quelli resi noti dall’Istat, sulla base di un lavoro svolto dalla Fondazione Ipres. La proiezione per Lucera parla di 23 mila residenti nel 2043, cioè un altro 22% in meno rispetto a oggi in cui si aggira intorno ai 30 mila, la flessione più ampia tra le grandi città della provincia.
Per fasce di età, invece, rende l’idea ancora più chiara, così come lo scenario anche in termini di sviluppo e soprattutto di mantenimento di presidi e servizi ai cittadini, nel quale si innestano anche minori trasferimenti statali e regionali, in una spirale negativa che si abbatte anche sull’ente locale sempre meno sostenuto anche dal punto di vista tributario e fiscale.
Il decremento nell’età della scuola dell’obbligo è superiore a un terzo del totale, così come nella fascia tra i 15 e i 64 anni, percentuale che rallenta solo nella popolazione più anziana (-23%) ma anche perché ormai da anni è in atto il fenomeno di emigrazione tardivo, animato da coppie o singoli genitori che raggiungono i figli in pianta stabile nelle località del centro e nord Italia, se non addirittura all’estero.
Insomma, uno contesto senza molto futuro che interessa comunque tutta la Puglia e la Capitanata in particolare, la terra in cui la discesa è più veloce e drammatica.
E sui vicini Monti dauni ovviamente non va meglio. Ci sono anche circostanze oggettive che fanno cadere le braccia, come quella recentemente riferita dal sindaco di Castelnuovo, Guerino De Luca, il quale ha preannunciato che dal prossimo settembre nel borgo non si formerà la classe della scuola per l’infanzia. Si tratta di un’altra spia dell’emergenza conclamata e rivelata ancora più chiaramente nei numeri del conteggio della popolazione residente, ancora in calo di anno in anno. Lo conferma direttamente l'Istat con i dati relativi al 31 dicembre 2024 per tutti i 29 borghi che complessivamente negli ultimi due anni hanno perso ulteriori 966 abitanti, passando da 53.787 a 52.821. Rispetto a dieci anni fa, il decremento è di 6.524 unità, mentre nel censimento del 2011 la situazione diceva 60.691.
A San Silvestro, comunque, la situazione era questa: Accadia, 2.204; Alberona, 857; Anzano, 1.009; Ascoli, 5.774; Biccari, 2.628; Bovino, 2.903; Candela, 2.497; Carlantino, 791; Casalnuovo, 1.366; Casalvecchio, 1.659; Castelluccio dei Sauri, 2.011; Castelluccio Valmaggiore, 1.182; Castelnuovo, 1.286; Celenza, 1.347; Celle San Vito, 148; Deliceto, 3.494; Faeto, 613; Monteleone, 942; Motta, 630; Orsara, 2.199; Panni, 682; Pietra, 2.457; Rocchetta, 1.650; Roseto, 994; San Marco la Catola, 860; Sant'Agata, 1.793; Troia, 6.602; Volturara, 366; Volturino, 1.517.
Riccardo Zingaro
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